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Gianfelice Facchetti e il saggio “Capitani”, il ricordo delle bandiere che hanno fatto la storia del calcio (Avvenire)

Il figlio del celebre Giacinto Facchetti racconta nel suo ultimo libro di quei “Miti, Esempi, Bandiere” che hanno fatto la storia del calcio

Gianfelice Facchetti e il saggio “Capitani”, il ricordo delle bandiere che hanno fatto la storia del calcio (Avvenire)

L’attore e regista Gianfelice Facchetti, figlio del grande Giacinto Facchetti, meglio conosciuto come “Giacinto Magno”, ha scritto un saggio, “Capitani” che si presenta come un romanzo che ripercorre la storia delle bandiere del calcio.

Ne parla l'”Avvenire”.

Il primo elogio va a Francesco Calì.

Nell’azzurro luminoso e senza tenebre si parte dal fischio d’inizio che vide la comparsa del “primo capitano” della Nazionale: Francesco Calì, nato a Riposto, in provincia di Catania, nel 1882. Ma per tutti, nella Svizzera dove la sua famiglia era emigrata, divenne Franz, come il Kaiser Beckenbauer. Il 15 maggio 1910 rispose alla prima convocazione della Nazionale chiamata al debutto ufficiale del calcio azzurro contro la Francia, all’Arena Napoleonica di Milano. Ma quel giorno, l’Italia vinse 6-2, ma giocò «in camicia bianca con colletto e polsini inamidati», ricorda Facchetti. Specchio dei tempi: non c’era denaro per una maglia colorata, tanto meno azzurra, e nemmeno delle divise uguali per tutti, infatti «qualcuno ha i pantaloncini bianchi, altri li indossa neri». Franz non ha la fascia del capitano al braccio, quella arriverà dopo, ma sfodera autorità e carisma da autentico leader.

Facchetti celebra le bandiere del calcio

“Miti, esempi e bandiere” è il sottotitolo del libro. Il padre di Gianfelice Facchetti rientra in tutte e tre le categorie.

Il padre di Facchetti, Giacinto, appartiene a tutte e tre le categorie, Miti, Esempi e Bandiere. E questo vale anche per le altre rare dinastie del pallone italico. La nobile stirpe milanista dei Maldini, Cesare e Paolo, quella dei Mazzola, Valentino e Sandro, il primo leggenda del Grande Torino e l’altro capitano ufficiale dell’Inter in cui sventolava alta anche la bandiera di “Giacinto Magno”. Monumentali quei capitani da una maglia una vita: Gianni Rivera (Milan), Gigi Riva (Cagliari), “Totonno” Juliano (Napoli), il neo70enne Giancarlo Antognoni (Fiorentina), Francesco Totti (Roma), Alessandro Del Piero (Juventus)… Alla categoria sempre più rara dei capitani che hanno lasciato un segno indelebile, anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, appartengono, i giustamente celebrati nel libro, Gianluca Signorini, a 42 anni vittima del “Morbo del Pallone” (la Sla) al quale il Genoa ha reso omaggio ritirando la sua maglia, la numero “6”.

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