Alla Gazzetta: «Mi piace il suo rapporto simbiotico con lo staff. La cosa più complicata è rivincere, con la Federazione c’è l’idea di arrivare fino a Los Angeles 2028»

Il ct dell’Italvolley, Fefè De Giorgi, rinnova con la federazione ancora per altri due anni. A pochi mesi dalle Olimpiadi di Parigi la Federvolley e il presidente Giuseppe Manfredi hanno annunciato il rinnovo con il commissario tecnico fino al 2026.
De Giorgi: «Non credo più alla scaramanzia»
De Giorgi, il matrimonio azzurro continua. È già stato a Parigi per un sopralluogo oppure per scaramanzia aspetta a recarsi in Francia?
«Sì, sono già andato perché da allenatore non credo più a queste cose. Anche se in Polonia si interrogano se organizzare altri eventi a Katowice (lì l’Italia di De Giorgi ha vinto l’Europeo 2021 e il Mondiale 2022, ndr)».
Sul prolungamento del contratto:
«Il nostro è un percorso tecnico, fisico ma anche valoriale. Con la Federazione c’è l’idea ambiziosa di arrivare fino a Los Angeles 2028 ma credo sia corretto avere uno step intermedio per poi confrontarsi con il nuovo consiglio federale che verrà eletto dopo Parigi».
Nel 2025 ci sarà il Mondiale:
«Avrei preferito giocare il Mondiale ogni 4 anni perché questo torneo, insieme all’Olimpiade, rappresenta la massima espressione di uno sport. Purtroppo questa scelta non è dettata da motivi tecnici».
Una sfida intrigante quella con l’Italia:
«Stiamo portando avanti un percorso di eccellenza. La cosa più complicata è rivincere, ma con questi ragazzi ce la stiamo mettendo tutta perché si possa dare continuità a questo progetto».
Lei ama molto documentarsi. Da quali altri sport sta prendendo spunto?
«In questo periodo guardo con interesse il tennis e sono colpito da Sinner. Mi piace il suo rapporto simbiotico con lo staff».
Spalletti ha parlato di regole in Nazionale. Anche lei ha introdotto un codice di comportamento:
«Non usiamo il telefono nei momenti di condivisione come i pasti, le riunioni o altre situazioni dove siamo tutti presenti. Non si utilizza perché dobbiamo relazionarci con le persone vicine e non con quelle lontane».