Ha un accordo fino a fine stagione ma se portasse gli azzurri in Champions con una clamorosa rimonta potrebbe cambiare il suo destino

Calzona: se centrasse la Champions, potrebbe restare a Napoli. È quel che scrive il Corriere dello Sport.
L’ombra di Antonio Conte, l’allenatore che ha la media punti più alta nella storia della Serie A (2,26 a partita in 6 stagioni da fenomeno), fuori dai giochi ormai da tre stagioni, aleggia un po’ ovunque: da Torino, dove tornerebbe da ex, alla Capitale, fino a Napoli. Anche sul golfo il nome dell’ex ct fa dei giri immensi e poi ritorna, spesso, nei pensieri di De Laurentiis. Che si è affidato a Calzona dopo gli esoneri di Garcia e Mazzarri: il commissario tecnico della Slovacchia ha un accordo fino alla fine stagione ma se portasse gli azzurri in Champions con una clamorosa rimonta potrebbe anche cambiare il suo destino.
Le parole di Calzona dopo Monza
Il tecnico del Napoli, Francesco Calzona ha risposto alle domande dei giornalisti dopo la vittoria contro il Monza per 4-2 in trasferta.
Il Napoli ha il miglior attacco da quando c’è lei ma prendete sempre gol.
«So benissimo che abbiamo un potenziale offensivo di livello ma questo problema difensivo mi disturba tantissimo perché ci lavoriamo. Abbiamo avuto la settimana per intensificare il lavoro, oggi abbiamo concesso due gol su due, è disturbante, è un problema di squadra, si pressa male, ci vengono via con facilità. Dobbiamo lavorare tantissimo, condizionati anche da sette partite giocate in ventuno giorni. Nella preparazione della partita è difficile andare nello specifico della fase difensiva. Davanti abbiamo giocatori di grande qualità davanti».
Sette partite alla fine ma sette punti dalla Champions.
«Ci dobbiamo credere . Il Napoli è quello del secondo tempo, lo ha dimostrato l’anno scorso, a tratti anche quest’anno. Bisogna durare il più possibile. Il primo tempo mi ha fatto arrabbiare tantissimo, non posso vedere tutti volere la palla sui piedi, mi disturba perché chiedo esattamente il contrario. Poi negli ultimi trenta metri non condiziono nessun giocatore. Questi passaggini, questo continuo andare incontro non mi piace, nel secondo tempo ci siamo mossi, abbiamo cercato la profondità».
La formazione.
«Fai delle scelte in base a quello che vedi durante la settimana. Alcuni giocatori hanno bisogno di respirare. Kvara veniva da un periodo di fermo, non sapevo quanto poteva durare, stessa cosa per Ngonge. Sai che li devi cambiare a partita in corso, ho deciso di farli partire dall’inizio. Chi è entrato, è entrato benissimo (il riferimento è a Politano). Col Barcellona Simeone e Rasapdori entrarono molto bene».
Entrata di Politano che ha dato una marcia in più.
«Il Napoli ha fatto il Napoli nel secondo tempo e non credo che l’abbia fatto solo per Politano. Abbiamo fatto il Napoli come dovremmo fare sempre».
Ostigard e Natan più efficaci magari di Juan Jesus sottoposto anche a pressioni mediatiche
«Ho detto che la linea difensiva è quella che ha meno colpa. Nel secondo tempo siamo andati in pressione con i giusti tempi. Scelgo anche in base alla caratteristiche dell’avversario. Juan Jesus non ha fatto una grandissima partita con l’Atalanta, come il resto della squadra, ma oggi ha fatto la sua parte. Sui centrali bisogna andare con i piedi di piombo. Sono molto contento dei miei quattro centrali. Si dà solo la colpa ai difensori che sono quelli che hanno davvero meno colpa».
Europa.
«Olivera ha un problema all’adduttore, bisogna aspettare domani. vedremo, poi tireremo le somme a fine campionato, Se non facciamo il Napoli possiamo perdere con chiunque».
Doppio impegno
«Era possibile solo in questo periodo senza partite ufficiali della Nazionale sennò non è possibile. La Nazionale ti porta via molto tempo, c’è da girare l’Europa, noi come staff siamo abituati a preparare tutto molto prima e non c’è stato problema. Ma in genere è diverso»