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Araujo: «Preferisco tenere per me quello che penso delle dichiarazioni di Gundogan»

«Non mi sento responsabile dell’eliminazione. Ovviamente ha condizionato la partita perché siamo rimasti in dieci, ma tante cose influiscono sulla partita»

Araujo: «Preferisco tenere per me quello che penso delle dichiarazioni di Gundogan»
Mg Barcellona (Spagna) 12/03/2024 - Champions League / Barcellona-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Victor Osimhen-Ronald Araujo

Questo giovedì, Ronald Araujo ha partecipato alla presentazione del libro “Storie di sport solidali”, il cui ricavato andrà alla Fondazione Oncologica Infantile Enriqueta Villavecchia. Nel corso dell’evento, l’uruguaiano ha risposto alle domande dei giornalisti che gli chiedevano della reazione di Gundogan dopo l’eliminazione in Champions. Le sue parole riportate da Marca.

Araujo risponde a Gundogan: «Ho dei codici e dei valori che vanno rispettati»

Le parole del difensore uruguaiano:

«Preferisco tenere per me quello che penso delle dichiarazioni di Gündogan. Ho dei codici e dei valori che vanno rispettati».

I giornalisti però lo incalzano:

«Ho già risposto a questa domanda».

Così si prova a parlare d’altro, più o meno. Sulla sua espulsione contro il Psg, Araujo dice:
«Sono triste per l’eliminazione, come tutti. Avevamo la possibilità di qualificarci e c’è tristezza. La scivolata è fortuita, è 50 e 50. Se l’arbitro non fischia non succede nulla ma, se fischia, deve mandarmi via».

Si sente la addosso la responsabilità dell’eliminazione?
«Responsabile no. Ovviamente condiziona la partita perché eravamo rimasti in dieci, poi ci sono tante cose che influiscono nella partita. Quando vengo espulso capisco che è una situazione importante perché so cosa potrei dare e come aiutare quando sono in campo. Sono grato ai tifosi che mi mandano sempre messaggi».

Un Messaggio ai tifosi
«Ovviamente siamo tutti tristi. Questo è il calcio, ci sarà la rivincita, ci riproveremo la prossima stagione. Abbiamo un gruppo giovane, bello, che ci darà tante gioie al Culé, al Barça… quella generazione sarà vincere la Champions. Ci riproveremo».

Gundogan: «Se non sei certo di prendere il pallone, lascia stare»

Araujo o il suo “carnefice”, l’arbitro Kovacs che l’ha espulso per fallo da ultimo uomo lasciando il Barcellona in dieci per un’ora contro il Psg? Chi è il colpevole? Se Xavi a caldo è andato dritto sull’errore arbitrale, la stampa spagnola è più sobria. Ragiona sul possibile errore, sul fischio esagerato, ma poi il dibattito si chiude con le dichiarazioni di Gündogan, il quale sentenzia: “O sei certo di prendere il pallone o non fai quel fallo e ti fai cacciare”.

E infatti, come dicevamo, poi nel postpartita Gündogan ha commentato così l’episodio: “Questa è la Champions League. Non importa l’avversario, è impossibile recuperare se uno dei tuoi giocatori viene espulso. Siamo molto delusi. Sentivamo di avere il controllo della partita prima del cartellino rosso. Se è fallo, è un cartellino rosso. È difficile dirlo, ma in questi momenti cruciali devi essere sicuro di poter recuperare la palla, e non so se la tocca o no. In ogni caso preferisco lasciar perdere o lasciare l’attaccante nell’uno contro uno col portiere. La palla era lunga e non so se avrebbe potuto dare l’opportunità al nostro portiere di salvarci”.

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