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La Federcalcio francese accusata di discriminazione religiosa. «In nazionale non chiediamo la religione»

La Federcalcio accusata di vietare il digiuno previsto dal Ramadan. Il presidente Diallo: «È possibile rinviare il digiuno»

La Federcalcio francese accusata di discriminazione religiosa. «In nazionale non chiediamo la religione»
France's coach Didier Deschamps (L) greets France's forward Karim Benzema (R) after being substituted during the UEFA EURO 2020 Group F football match between France and Germany at the Allianz Arena in Munich on June 15, 2021. (Photo by FRANCK FIFE / POOL / AFP)

Prima della sosta per le nazionali, la Federcalcio francese ha reso noto che non avrebbe adattato la sua organizzazione in base al Ramadan. Attraverso una nota all’Afp ha, la Federcalcio ha chiarito che “non verrà adottata nessuna norma specifica che modifichi l’organizzazione collettiva degli allenamenti e delle partite di squadra in relazione alla pratica religiosa”. Nota che ha fatto scattare subito la polemica.

Polemica sul presunto divieto di digiuno durante il Ramadan

Nei giorni scorsi, tra i primi a criticare la scelta della Federcalcio è stato Habib Beye, allenatore della Stella Rossa, club che milita nella terza divisione francese. «Vediamo solo gli aspetti negativi del Ramadan. Vedo solo i vantaggi. Crea coesione, confronto, solidarietà che, forse, la gente non vede su un campo di calcio. Quando reclutavamo i nostri giocatori sapevamo chi erano a livello umano, che religione praticavano, non ci svegliavamo il giorno prima del Ramadan. Il nostro compito è supportarli».

E ancora:

«Stigmatizziamo questa religione e così escludiamo le persone. Ci stiamo dividendo, quando dovremmo unirci attorno a questa logica della religione e della condivisione».

La risposta della Federcalcio francese: «Nessuna discriminazione religiosa»

Le parole di Habib Beye sono arrivate all’orecchio del presidente della federazione Philippe Diallo. Per La Federcalcio non si tratta di vietare il Ramadan, ma di “rispettare la laicità” dello sport e la “neutralità religiosa”. In un’intervista a franceinfo, Philippe Diallo ha assicurato che la Federcalcio non ha in alcun modo vietato ai giocatori di rispettare il digiuno:

«Non posso accettare che la gente dica che la Federcalcio pratica una discriminazione religiosa. Nessuno nella Federazione, a cominciare da me, ha vietato a nessuno di digiunare. È possibile, se vogliamo digiunare, per non mettere a repentaglio le prestazioni o la salute degli atleti, rinviarlo. Un funzionario dell’autorità musulmana ha affermato che è perfettamente compatibile con la pratica di uno sport di alto livello sospendere il digiuno. Quando vengono selezionati i giocatori della nazionale francese, non chiedo loro la religione. Contro la federazione un brutto processo, ingiusto e fondato su basi false».

 

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