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Caressa al Club: «Questo non è calcio, qui ogni domenica gli arbitri cambiano idea su una cosa»

«Stanno arbitrando un altro sport. Non c’è una linea precisa. Con sto fatto che adesso parlano, c’hanno sempre ragione, perché nell’incertezza te la giri come te pare»

Caressa al Club: «Questo non è calcio, qui ogni domenica gli arbitri cambiano idea su una cosa»
Mg Bergamo 03/04/2022 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Marco Di Bello

Nel corso di Sky Calcio Club, Caressa insieme ai suoi ospiti analizza il momento della classe arbitrale. La fotografia plastica della confusione degli arbitri è la partita diretta da Di Bello, Lazio-Milan.

L’analisi del club: «È il designatore che chiede agli arbitri di arbitrare in questo modo?»

Caressa apre l’analisi tornando sul mancato rigore alla Lazio dopo lo scontro in area tra Maignan e Castellano:

«Facciamo vedere quello che è successo tra Maignan e il Taty. Qui ci sono due scuole di pensiero. Una scuola è quella del mondo arbitrale tout court, anche gli ex arbitri che analizzano gli arbitri. Qui in studio nutriate qualche dubbio in più».

Marcheggiani: «I bambini si arbitrano da soli. Se succede una cosa così, chi subisce il fallo prende la palle e chi commette il fallo gli dà rigore».

Caressa: «Quindi rigore solare proprio…»

Di Canio: «Perché c’è qualche dubbio? Non è un pallone conteso. Glielo sposta Florenzi, poi Maignan gli frana addosso. Se lui avesse calciato il pallone in tackle sull’avversario sarebbe stata un’altra storia. Qui lui ci arriva scoordinato, non permette a Castellanos di pressare Gabbia».

Caressa: «Voi avete fatto un altro sport. Come si chiamava? Calcio. Il problema è che gli arbitri stanno arbitrando un altro sport. [Poi rispondendo a Bergomi] Io mi adeguerei pure a questi nuovi provvedimenti ma a che cosa mi devo adeguare? In che cosa mi posso adeguare? Mi devo adeguare al fatto che ogni domenica cambiano idea su una cosa. Non c’è una linea precisa, ogni domenica c’è l’aggiustamento, con sto fatto che adesso parlano,  quindi poi parlano, fanno l’aggiustamento “no, però… qua…”. E poi quando fai cosi c’hai sempre ragione, perché se c’è l’incertezza te la giri come te pare. A “Closing Var” (Open Var, ndr) hanno detto che il Var ha detto all’arbitro “hai visto bene” e poi comunque, ho letto che Rocchi ha detto che il Var non sarebbe potuto intervenire».

Marchegiani: «È stato un arbitraggio spietato, con il regolamento in mano. Questo è il contrario rispetto a quello che dovrebbe fare un arbitro, un arbitro deve capire il senso del gioco. Il tema che secondo me è cruciale, è il designatore che chiede agli arbitri di arbitrare in questo modo? Gli errori di venerdì sono perché non c’è buon senso, non si sforzano di entrare nel senso del gioco».

 

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