Oggi al Quirinale, ieri in conferenza, parole di grande sensibilità e stima per il compagno che è stato fortissimo e ora vive un periodo delicato

Sinner non dimentica mai Berrettini
Due volte in due giorni. Jannik Sinner non perde occasione per citare e coinvolgere Matteo Berrettini. Lo ha fatto ieri nella conferenza stampa e oggi al Quirinale per la celebrazione della vittoria della Coppa Davis. Due passaggi per nulla casuali, che rivelano la sensibilità del fuoriclasse e la stima che Jannik nutre per il compagno di squadra che ha imboccato una lunga fase discendente. È come se Sinner tendesse una mano, come potrebbe accadere nel ciclismo quando si rallenta per aspettare il compagno in difficoltà. Ovviamente in questo caso è diverso. Sinner ovviamente non ha alcuna intenzione di rallentare. Ma le parole scelte per coinvolgere Matteo rivelano quanto ci tenga al recupero di un tennista che vive un periodo di difficoltà ma che è stato molto forte: ha sfiorato uno storico successo a Wimbledon nell’anno in cui ha raggiunto la finale e l’anno dopo è stato fermato dal Covid.
Berrettini ha sfiorato il successo che Sinner ha colto. Ma nel momento della gioia, Jannik non lo ha dimenticato. Aveva parlato di lui già subito dopo la vittoria in Davis. Oggi lo ha nuovamente citato nel discorso al Quirinale: «C’è da dare tanto credito a Matteo che ha sostenuto tutta la squadra». Mentre Matteo era in prima fila a testa bassa. Ancor più emozionanti le parole di ieri quando in conferenza a Sinner è stata posta una domanda proprio su Matteo.
Questa la sua riposta: «mi ha scritto un bellissimo messaggio, lui è un giocatore veramente forte, spero di vederlo in campo il prima possibile, di nuovo in forma. È una persona e un giocatore che manca un po’ nel circuito, mi ha fatto bellissimi complimenti. Matteo mi ha sempre aiutato, gli sono grato e adesso se mi dovesse chiedere qualcosina, come già successo, lo aiuto con piacere perché ci tengo molto a lui».
Berrettini è un cavallo di razza. Chiaramente si sentiva fuori ruolo al Quirinale. Lui è una colonna della squadra azzurra ma in questa Davis il suo contributo agonistico non c’è stato. E non può non soffrirne. Berrettini ha 27 anni. È stato numero 6 al mondo, è scivolato al 124. È un tennista capace di raggiungere le semifinali agli Australian Open come agli Us Open, oltre alla già citata finale sull’erba di Wimbledon. Ha patito molti infortuni, ha vissuto un 2023 horror. Il 2024 sarà l’anno della verità. In cui sapremo se Berrettini potrà tornare quello di prima. Gli altri, a cominciare da Sinner, credono in lui. Resta da vedere se ci creda anche lui.