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Salvate Xavi da se stesso, vive in una realtà parallela nella quale tutti ce l’hanno con lui (El Paìs)

“Si è chiuso nel suo circolo di fiducia e ha speso troppe energie cercando di controllare tutto ciò che non era sotto il suo controllo, comprese le opinioni degli altri”

Salvate Xavi da se stesso, vive in una realtà parallela nella quale tutti ce l’hanno con lui (El Paìs)
Barcelona's Spanish coach Xavi gestures during the UEFA Champions League Group H football match between Royal Antwerp FC and FC Barcelona at the Bosuilstadion in Antwerp, on December 13, 2023. (Photo by JOHN THYS / AFP)

Salvate Xavi da se stesso. E’ quasi un appello l’editoriale che Rafa Cabeleira dedica al prossimo ex tecnico del Barcellona sul Paìs. Si è creato una realtà parallela nella quale tutti ce l’hanno con lui. Il che, scrive, “è una cosa palesemente falsa”.

Tanto per cominciare Xavi ha potuto godere dell’appoggio quasi incondizionato del pubblico, “una folla che divorava delusioni al ritmo di tango e non tirava mai fuori un fazzoletto, né fischiava, né gli cantava canzoni che fanno gelare il sangue”.

“Xavi ha il diritto di pensare che nulla avrebbe aiutato. Che il suo lavoro non è mai stato e non sarà mai valorizzato perché questa è la posizione dell’allenatore del Barça”. Una cosa, appunto, palesemente falsa”.

Ma il problema è che Xavi “si è chiuso nel suo circolo di fiducia e ha speso troppe energie cercando di controllare tutto ciò che non era sotto il suo controllo, comprese le opinioni degli altri. Davvero dava così tanto fastidio all’allenatore del Barça che il resto del mondo non riuscisse a vedere la realtà attraverso i suoi occhi? È orribile sentire Xavi nascondersi dietro i risultati per ignorare la mancanza di gioco. Proprio Xavi, che non è né Van Bommel né Popescu. Proprio il genio che un sacco di cemento costruì tre nuove navate per la Sagrada Familia. Non ha importanza quello che ci dice, ma per favore non lasciateglielo credere“.

Cosa ha detto Xavi sulle pressioni nell’essere allenatore del Barça:

«Ti fanno sentire inutile ogni giorno. Parlando con Pep, me l’ha già detto. Ho visto Luis Enrique soffrire. Dobbiamo riflettere. Abbiamo un problema. Sembra che tu rischi la tua vita in ogni momento. Ecco perché dico che non è piacevole. Quando sono venuto qui, ho detto quello che pensavo. Quando ho detto che eravamo in costruzione i giornalisti mi hanno massacrato. Ho anche detto che non abbiamo il Barça del 2010. Non escludo di tornare. Sarò a disposizione per tutto ciò di cui hanno bisogno, ma ora penso che non abbiano bisogno di me. Il mio lavoro non è stato molto apprezzato».

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