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PAGELLE – E se anche il Napoli, come a Bari, ricorresse al terzo allenatore? Mazzarri è confuso

Simeone si mangia due gol, Lindstrom dimenticato in panchina. Ostigard ricorda quello che chiami all’ultimo momento per il calcetto

PAGELLE – E se anche il Napoli, come a Bari, ricorresse al terzo allenatore? Mazzarri è confuso
Db Milano 11/02/2024 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Walter Mazzarri

Le pagelle di Milan-Napoli 1-0 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

GOLLINI. That’s Mazzarri, altro che love. E altro che luci a San Siro, Ilaria. Come cantava il buon Dean Martin? “When the stars make you drool just like pasta e fasul”. “Quando le stelle ti fanno sbavare come una pasta e fagioli”. Le stelle rossonere, of course. E la difesa azzurra è una pasta e fagioli (eia eia Delalà) liquida, venuta male, e così pure il bravo Gollini si trasfigura in un Gollum sbilenco e insicuro. Sul golazo milanista, su quel tiro del redivivo Florenzi, persino su un’uscita a vuoto – 5,5

Il Milan ha prodotto una sola azione gol che ci è stata fatale perché: a) la difesa non se n’è accorta; b) Theo ha sorpreso anche Gollini infilzandolo sul primo palo. E’ una cosa che a ricordarla fa ancora male. Non basta la parata (tra l’altro pure quella un po’ insicura) sul rimpallo malefico di Juan Jesus per rimediare – 5

OSTIGARD. Il Rafa lusitano continua a non segnare ma stasera è in una forma favolosa e il povero norvegese rapato è una delle sue vittime. Però è meno peggio degli altri due compari centrali – 5,5

Ostigard fa pensare all’amico sempre escluso dalle partite di calcetto che chiami quando all’ultimo momento ti manca uno per fare numero e, per levarti dalle botte, gli affidi pure il giocatore della squadra avversaria più pericoloso. Leao non gli crea mai pericoli diretti ma se lo porta a spasso distraendolo da Theo – 5,5

POLITANO dal 45’. Il suo ingresso infiamma la destra e dà un po’ di colore alla pugna offensiva. Fa un gran tiro all’ora di gioco, ma qualche minuto prima per la sua voglia di strafare toglie una ghiotta pelota al Che Kvara: puro autolesionismo – 6

Voto tutto sommato giusto: il dinamismo che porta alla partita viene annullato dalla palla strappata a Kvara – 6

RRAHMANI. Povero Amir, si fa brerianamente uccellare dalla ditta Leao&Theo. Un errore fatale e letale, che costa l’ennesima sconfitta mazzarriana. Che sia a tre, a due, a cinque, a sei, a sette, la difesa del Napoli è una groviera ammuffita – 5

Tiene bene Giroud ma è in clamoroso ritardo su Theo e perde una brutta palla all’inizio della ripresa, che però, per fortuna, il Milan non sfrutta – 5 

JUAN JESUS. Quando il campo si apre come il Mar Rosso biblico, il goffo Giovannino Gesù sbaglia palloni clamorosi come al 24’. Per non parlare della postura dormiente sulla rete del Milan. La buona notizia, perdonami la cattiveria Ilaria, è che l’ammonizione gli farà saltare la prossima partita, sabato col Genoa – 5

Un fallo del tutto inutile su Loftus Cheek. Anche lui si perde Theo – 5

NGONGE dall’89’. Senza voto

Senza voto.

DI LORENZO. Lascia sgomenti la sua mollezza quando attacca: cross inguardabili e tanti passaggi sbagliati. Epperò nel flipper finale acceso dal danesino ritrovato, l’Euroappuntato stava per pareggiare con quel tiro deviato da Maignan. Ma l’interrogativo resta: dove sei Capitano? – 5

Ancora una volta sotto tono: impreciso e molle nelle spinte offensive. Si rende pericoloso sul finale ma per Maignan è roba semplice da fronteggiare – 5 

ANGUISSA. L’ovunquismo è diventato presunzione e leggerezza che gli fanno sbagliare quintali e quintali di palloni. A tratti è imbarazzante – 5

Sbatte contro l’arbitro e non si capisce con Mazzocchi lanciando la palla al nulla come se avesse visto all’improvviso un compagno che non esiste a cui passarla – 5

LOBOTKA. D’accordo, anche lui ha la sua porzioncina di colpa nel gol rossonero, ma il Caro Lobo deve supplire al solito all’evanescenza di Zambo e all’inutilità di Zielinski. Una sorta di superministro solingo della terra di mezzo con le deleghe alla Difesa e allo Sviluppo del gioco – 6,5

Meno male che c’è Lobo: strappa palle ogni volta che può. Infaticabile – 6

ZIELINSKI. Lasciamo perdere, Ilaria. La sua storia non meritava questo epilogo. Eia, eia Delalà e sempre viva la pasta e fagioli – senza voto

Non si vede quasi mai – 5

LINDSTROM dal 76’. C’è un tesoretto in panca ma l’Orologiaio Matto ha il braccino corto. Peccato – 6,5

Entra con verve e quasi porta il Milan all’autogol. Hai ragione tu: è un vero peccato lasciarlo in panchina – 6

MAZZOCCHI. Il buon Pasquale non si ferma mai, sia nella pugna e sia nei recuperi. Bravo anche con la cabeza in difesa – 6,5

Fronteggia bene Pulisic, nella ripresa è forse il più consistente e pericoloso del Napoli, ma Mazzarri lo sostituisce – 6

OLIVERA dal 76’. La sostituzione di Mazzocchi è un’altra mossa mazzarriana che lascia perplessi – senza voto

Torna da un infortunio e fatica a trovare le misure. L’ingresso in campo per Mazzocchi, come dici giustamente tu, è inspiegabile – 5

KVARATSKHELIA. Continua a predicare calcio nel deserto azzurro. Il Che Kvara è l’unico che ha la iskra, la scintilla, per inventare qualcosa di decisivo – 7

Quando sono passati solo dieci minuti si lancia in un’incursione da destra, resiste all’attacco del difensore milanista, alza la testa e vede Simeone al centro dell’area ma l’argentino si sbilancia e tira fuori. La posizione di Kvara è una delle poche cose buone introdotte da Mazzarri: è tornato ad essere libero disegnatore di calcio, bellezza e libertà. Giochicchia con Kjaer lasciandolo a terra – 7

SIMEONE. Ha due occasioni e le spreca entrambe. A proposito, Ilaria: l’ultimo gol in trasferta è stato del Macedone del Nord nel novembre scorso. Do you remember, Elmas? Ora però torna Victor Victoria e c’è da giurare che sarà oppresso da suppliche estreme e lacrimanti come l’uomo della provvidenza per risalire dal purgatorio del nono posto – 5

Un attaccante non può divorsarsi due gol – 4

RASPADORI dal 55’. Il solito Giacomino generoso ma senza alcuna concretezza – 5

Impalpabile – 5

MAZZARRI. Per il Duce Aurelio è l’amico di famiglia, definizione un po’ sinistra per chi ha visto l’omonimo film di Paolo Sorrentino. Anche l’Orologiaio Matto, quindi, ha le stigmate dei figli o del genero del signor “i soldi sono miei e faccio tutto io”.  Il Napoli è ormai una famiglia allargata e sprofonda sempre di più. Il Walter II di stasera è alquanto confuso e caotico: perso per perso si potrebbe copiare Bari, laddove i pugliesi sono al terzo allenatore in panca – 4

Cos’è il Napoli e come deve giocare? La confusione regna sovrana e in mezzo ci sono i cambi in alcuni casi tardivi e in altri sconclusionati – 4

ARBITRO DOVERI. Vuole fare il duro ma è spesso indeciso e sbaglia – 5

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