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Damon Hill: «Anche io cercai la Ferrari, ma Todt mi disse che lì si seguono gli ordini di scuderia. E c’era Schumi»

Gli ex piloti sul Guardian e sul Telegraph. Richards: «Hamilton in Ferrari è il trasferimento del secolo, ma non è uno shock»

Damon Hill: «Anche io cercai la Ferrari, ma Todt mi disse che lì si seguono gli ordini di scuderia. E c’era Schumi»
Silverstone (Inghilterra) 03/07/2022 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Lewis Hamilton ONLY ITALY

Il Guardian e il Telegraph affidano il commento del trasferimento epocale di Lewis Hamilton alla Ferrari a due ex piloti di F1, rispettivamente a Giles Richards e Damon Hill.

Per Richards “il sette volte campione del mondo sta facendo la sua mossa più audace nell’ultimo lancio di dadi della sua carriera. Questo è un affare mozzafiato ed esilarante”, “il cambio di squadra più significativo del secolo”.

La sua decisione, però, “è tutt’altro che senza precedenti, poiché ci sono paralleli con il suo passato che è impossibile ignorare. Alla fine del 2012, dopo aver vinto il suo primo titolo con la McLaren nel 2008, annunciò che avrebbe lasciato la squadra per unirsi alla Mercedes nel 2013. Fu una decisione che causò simile costernazione e fu messa in discussione e derisa. La McLaren era una squadra collaudata vincitrice del campionato mentre la Mercedes, come relativa nuova arrivata, era trincerata a centro griglia. Un suicidio per la carriera, pensarono alcuni, ma solo un anno dopo Hamilton vinse il titolo e ne seguirono altri cinque mentre la squadra vinse otto campionati costruttori consecutivi”.

“Hanno avuto ragione con risultati straordinari ed è impossibile non immaginare che dietro questa mossa ci sia un ragionamento simile. Naturalmente, c’è un elemento di romanticismo nella sua decisione. Tutti vogliono correre per la Scuderia: brandire le vetture rosse del Cavallino Rampante significa entrare a far parte della storia della F1. Essere al centro del vortice è la magia che rende la Ferrari il marchio più famoso al mondo”.

“Tuttavia, è probabile che ciò che ha spinto Hamilton più di ogni altra cosa sia stata la convinzione che fosse la Ferrari piuttosto che la Mercedes ad offrire le migliori possibilità di vincere un ottavo titolo”.

“Per la Ferrari è un colpo immenso – scrive ancora Richards – Avranno la migliore coppia di piloti sulla griglia con Charles Leclerc”.

Anche Hill, sul Telegraph, ricorda che dire no alla Ferrari è quasi impossibile: “E’ sempre stata la squadra più grande e iconica della Formula 1. Senza dubbio. Crescendo dentro e intorno a questo sport, sono sempre stato in soggezione nei loro confronti. Non che mio padre abbia mai guidato per la Ferrari. Non in Formula Uno comunque”. “C’era sempre qualcosa di speciale in quelle Rosse. Il cavallino rampante. C’è una magia e una mistica nella Scuderia”. E insomma: “posso capire perché Lewis Hamilton si sta unendo al marchio italiano per il capitolo finale (si presume) della sua carriera. Indossare quelle tute è il sogno di ogni giovane pilota che cresce, e Lewis ne è sempre stato un fan”.

Hill racconta dello shock di tutto l’ambiente quando è uscita la notizia. Dice che l’intero team di Sky F1 inglese è stato richiamato alle armi. E che lui ha provato a chiederne conto ad alcuni amici italiani, che gli hanno risposto “ma no, sono chiacchiere da bar, è spazzatura”. E invece il Corriere della Sera aveva fatto uno scoop mondiale.

“Onestamente, penso che sia un’ottima notizia per la Formula Uno. C’è una storia d’amore per Hamilton – questa supernova che ha bruciato così intensamente per così tanto tempo – che conclude la sua carriera con la Ferrari. Penso che dia allo sport una grande spinta, soprattutto negli Stati Uniti”.

Damon Hill ricorda: “Mi sarebbe piaciuto correre per la Ferrari. Sono andato a trovare Jean Todt una volta, penso sia stato prima di unirmi alla Arrows, per discutere di una possibile guida al fianco di Michael Schumacher. Ricordo che disse: “Sì, sì, ma devi essere d’accordo con gli ordini di squadra”. E quella fu la fine del discorso”.

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