La Fiorentina (come tutti) sapeva dei due anni di lavori allo stadio Franchi – Corriere fiorentino
Servono 5 milioni per lo stadio temporaneo ma Commisso non vuole contribuire. A Cagliari e Bologna per lo stadio provvisorio hanno pagato i club

Cm Basilea (Svizzera) 18/05/2023 - Conference League / Basilea-Fiorentina / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Rocco Commisso
A Firenze contestato il sindaco Nardella per i lavori di ristrutturazione dello stadio Franchi, lavori di cui tutti sapevano. La curva Fiesole ha esposto uno striscione contro il sindaco accusandolo anche di essere napoletano: “non sarà un napoletano a mandarci via dalla nostra città”. In realtà il Comune ha individuato l’attiguo stadio del rugby come casa temporanea della Fiorentina per i prossimi due anni (ma deciderà il club dove giocare: se rimanere a Firenze o andare altrove). Per riqualificarlo servono 5 milioni che il club di Commisso non vuole scucire.
In ritardo il sindaco Nardella ha spiegato la situazione
Ecco cosa scrive il Corriere fiorentino sulla questione nell’editoriale.
Un po’ di chiarezza, almeno da una parte della barricata. Sollecitato dagli striscioni e dai cori dei Franchi tiratori (a proposito: arriverà la ferma condanna da parte della Fiorentina per le parole discriminatorie?), Dario Nardella finalmente – e comunque in ritardo – ha spiegato la posizione sua e del Comune sulla vicenda nuovo Franchi e pure nuovo Padovani. In sintesi, la replica è questa:
— è da due anni che tutti sanno che prima o poi il Franchi sarebbe stato inagibile per 48 mesi, prima fra tutte la Fiorentina che infatti aveva chiesto, e ottenuto, di traslocare nelle stagioni 2024-25 e 2025-26 per poi rientrare nel nuovo stadio ad agosto 2026, giusto in tempo per festeggiare il centenario del club;
— per ristrutturare lo stadio, Nardella ha ottenuto fondi pubblici per circa 200 milioni di euro, poi scesi a 150 per i noti motivi, e se i lavori non dovessero essere conclusi entro il 2026 quei soldi svanirebbero nel nulla. La qual cosa esclude slittamenti dell’inizio dei lavori, a meno di deroghe che comunque comporterebbero un incremento importante dei costi;
La Fiorentina doveva attivarsi per cercare una nuova casa
— essendo a conoscenza di questa situazione, la Fiorentina avrebbe dovuto attivarsi per trovare una casa provvisoria alla squadra e ai tifosi. Non risulta che l’abbia fatto seriamente, delegando al sindaco la responsabilità di trovare una soluzione; — per tenere la Fiorentina a Firenze, Palazzo Vecchio ha stanziato 10 milioni per riadattare in fretta e furia il Padovani, stadio del rugby a 100 metri dal Franchi.
La Fiorentina non vuole sborsare un euro per l’impianto provvisorio
Per adeguare l’impianto alle normative della serie A, servirebbero altri 5 milioni: il Comune li ha chiesti alla Fiorentina, ottenendo un fiero «no» come risposta. Piccolo particolare: da altre parti (Cagliari, Bologna), i costi dello stadio provvisorio sono a carico totale dei club, qui invece i due terzi se li accollerebbe Palazzo Vecchio (aggiungiamo anche con qualche, non ingiustificata, polemica). L’intemerata di Nardella arriva dopo tante, troppe, rassicurazioni sugli «ottimi rapporti» tra Comune e Fiorentina, talmente ottimi da legittimare nelle frasi di risposta viola attacchi continui al sindaco: dalla sempreverde «Non ci hanno fatto fare lo stadio, se lo facevamo noi era già bello e finito» (affermazione tutta da dimostrare) alla trita «per questo stadio non metto un penny» (legittimo: i soldi sono di Commisso) fino alla new entry «il Comune ci deve dire dove giocheremo» (falso: semmai è il contrario), il tutto sempre in favore di telecamere amiche. Il «popolo viola», citato ogni due per tre da Joe Barone, dovrebbe interrogarsi su una cosa: se davvero i tifosi stanno a cuore alla dirigenza viola, quei 5 milioni che permetterebbero alla squadra di rimanere a Firenze sono così tanti? Resta un fatto: da «Io sto con Rocco» a «Non sarà un napoletano a mandarci via dalla nostra città», la strana storia d’amore tra Nardella e Commisso è cominciata e finita con uno striscione.