La proposta di Noi Moderati, il partito di Maurizio Lupi di inserire un emendamento nel decreto Milleproroghe che posticipi l’abrogazione del Decreto Crescita aiutando però il calcio dilettantistico

Il Decreto Crescita, che ha tanto aiutato il calcio italiano facilitando il tesseramento di tanti calciatori e allenatori con sgravi fiscali, non è più in vigore dall’inizio del 2024. Il mondo dello sport non si è ancora sicuramente arreso a questa decisione del Governo che di fatto penalizza molti club, considerando soprattuto il paragone tra il potere economico del club arabi o di Premier League.
Ovviamente la battaglia è tutt’altro che finita, considerando la forte opposizione di alcuni presidente come quello della Lazio Claudio Lotito, Si pensa infatti di inserire un emendamento ad hoc nel decreto Milleproroghe, questa la proposta di Noi Moderati, il partito centrista di Maurizio Lupi che vorrebbero inserire una postilla a favore delle società dilettantistiche
«Dal primo gennaio è stata abrogata una norma del DL Crescita che prevedeva benefici fiscali per i calciatori in arrivo dall’estero – ha dichiarato Lupi, noto tifoso milanista -. Noi moderati proponiamo, con un emendamento inserito nel decreto Milleproroghe, che l’abrogazione venga posticipata, obbligando però le società del calcio professionistico a destinare il 10% del beneficio riottenuto a società sportive dilettantistiche, specie quelle che operano nel comune del club e che si trovano in un territorio caratterizzato da degrado sociale o di povertà educativa, o che promuovono integrazione e inclusione sociale. È il modo perfetto per promuovere valori che scaturiscono proprio dal lo sport».
La nota della Lega serie A dopo l’abolizione del Decreto Crescita
La mancata proroga, come anche illustrato in maniera puntuale e dettagliata in una nota inviata al Governo nei giorni scorsi, produrrà infatti minore competitività delle squadre, con conseguente riduzione dei ricavi, minori risorse da destinare ai vivai, minore indotto e dunque anche minor gettito per l’erario.
Dal momento che la proposta di proroga aveva ottenuto il via libera tecnico per essere presentata in Consiglio dei Ministri, il fatto che alla fine sarebbe stata esclusa lascia supporre che sia prevalsa per l’ennesima volta una visione del calcio professionistico distorta e viziata da luoghi comuni fallaci: una visione che purtroppo non tiene conto dello straordinario ruolo economico, oltre che sociale e culturale, che ricopre questo comparto industriale in Italia.
Qualora l’esito del Consoglio dei Ministri venisse confermato, la Serie A auspica che il Parlamento possa correggere questo errore che danneggia non solo il calcio italiano, ma tutto lo sport e il suo considerevole indotto”