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Canè: «Sinner non mi stupisce. Non sono come i finti esperti che sono saliti ora sul suo carro»

A “Libero”: «Con Sinner sono tornate le Notti Magiche dei mondiali ’90. Quando gioca converte tutti alla sua religione, persino Nole»

Canè: «Sinner non mi stupisce. Non sono come i finti esperti che sono saliti ora sul suo carro»
Italy's Jannik Sinner celebrates after victory against Serbia's Novak Djokovic during their men's singles semi-final match on day 13 of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 26, 2024. (Photo by Martin KEEP / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Paolo Canè, ex tennista italiano, ha rilasciato una lunga intervista a “Libero” dove ha parlato del successo di Jannik Sinner agli Australian Open.

Canè, è rimasto impietrito da quello che ha combinato Sinner?
«Per nulla, non appartengo a quella schiera di finti esperti che, dopo aver dubitato di Jannik, ora sono saliti sul suo carro».

Si aspettava un dominio simile su Djokovic in semifinale?
«Ero ottimista ma battere così uno che ha vinto 24 Slam è stato fantastico. Con Sinner sono tornate le Notti Magiche dei mondiali ’90».

Dove e perché ha umiliato Djokovic?
«Ha mostrato una tenuta psicologica invidiabile che dodici mesi fa non aveva. Le poche volte che sbagliava dei colpi, Jannik mostrava gli occhi della tigre. Quando ha perso il tie-break ha denotato un minuscolo cedimento subito corretto».

Il suo segreto?
«Quando gioca converte tutti alla sua religione. Persino Nole».

Cosa servirà a Sinner per battere Medvedev

Tecnicamente cosa deve temere di Medvedev?
«La diagonale di rovescio, da 10: Il Daniil fa molto male. Stesso voto per alcuni turni di servizio nei quali il russo è letale».

L’emozione della prima finale slam può essere uno spauracchio?
«Jannik gestisce da top-player qualunque strizzata di nervi, una piccola in-cognita potrebbe esserci se la finale va al quinto set. A quel punto sarebbe una roulette, ahimè, russa».

Il numero 1 del ranking è sempre più vicino, comunque finisca questo Slam?
«Mai dubitato del contrario. Chi aveva queste remore erano i finti tecnici che ora è meglio tacciano per sempre».

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