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Passarella e Maradona si detestavano: lo strano virus che a Messico 86 mandò due volte Daniel in ospedale

Da Tyc Sports. Ancora oggi l’ex libero è convinto di essere stato vittima di una cospirazione. Lo sono anche giocatori come Fillol e La Volpe

Passarella e Maradona si detestavano: lo strano virus che a Messico 86 mandò due volte Daniel in ospedale
Daniel Passarella (C), coach of the Argentine national soccer team, celebrates with his team 10 September after defeating Chile 2-1 in Santiago. Argentina qualified for the France '98 World Cup. AFP PHOTO/BUENOS AIRES OUT (Photo by AFP)

Passarella, Maradona e quei sospetti mai sopiti sul virus che a Messico 86 lo mandò due volte in ospedale

Quella che racconta Tyc Sports è la storia di una maledizione che in Argentina in molti considerano invece una cospirazione ai danni del capitano di Argentina 78. E il grande accusato è Diego Armando Maradona nemico di Passarella.

Il racconto di Tyc Sports comincia col ruolo che ebbe Passarella in quella qualificazione.

Nella partita decisiva contro il Perù, nel 1985, mentre Maradona non riusciva a trovare le chiavi del gioco, il Grande Capitano assunse la leadership e fu decisivo nel gol di Ricardo Gareca che portò l’Argentina al Mondiale. Il Monumental salutò Passarella con una standing ovation e negli spogliatoi, dopo la partita, Ubaldo Fillol affrontò un Maradona che sembrava tenere  il broncio mentre si toglieva i calzini, come se fosse difficile per lui digerire che 70mila persone avevano gridato “Pa-ssa-rella”: «Che c’è, stronzo, non vai al Mondiale? Che ti prende?», lo rimproverò.

Lo scontro tra Passarella e Maradona

Passarella per molto tempo ce l’ha avuta con Bilardo perché gli tolse la fascia di capitano e si arrabbiò quando non lo inserì tra i titolari.

Dopo un’amichevole di preparazione, in un viaggio vorticoso a Barranquilla, il difensore entrò nella stanza di Bilardo per gridargli che avrebbe dovuto rispettarlo e smettere di essere gestito da Maradona. Il tono di voce era così alto che il personale uscì nel corridoio. Quella notte fu seguita da un incontro aperto a cui partecipò l’intera spedizione. La tensione tra Maradona e Passarella era insopportabile. 

Passarella, che ha continuato a sentirsi un capobanda, si stava scontrando con quella che credeva essere una mancanza di leadership positiva da parte di Maradona. I due si scontrarono nella stanza di Diego «Sei tu il capitano? Farai tu il capitano, stronzo», per poi aggiungere che gli piacevano gli uomini. Arrivarono altri giocatori. Passarella lo accusò per la recente tossicodipendenza. Maradona gli rinfacciò il conto di duemila dollari per le spese telefoniche.

Scrive Tyc Sports che in quell’incontro-scontro i due se ne dissero di ogni, ma altre accuse non sono mai venute alla luce: i calciatori hanno continuato a mantenere il segreto.

Montezuma colpisce Passarella

La storia dell’ex capitano è anche la storia di una presunta cospirazione. O è quello che, per decenni, Passarella suggeriva e alcuni suoi amici denunciavano – sempre senza prove -: che qualcuno della nazionale gli inoculasse un virus per allontanarlo dalla squadra e dare la leadership a Maradona.

Prima del Mondiale, il medico della nazionale, Raúl Madero, aveva chiesto ai giocatori di evitare l’acqua del rubinetto in qualsiasi circostanza, anche per lavarsi i denti. Sei giorni prima del debutto contro la Corea del Sud, Passarella ebbe la diarrea. Fino a sei volte al giorno. Quella che in Messico chiamano “maledizione di Montezuma”, parassiti dello stomaco che di solito colpiscono gli stranieri. Passarella faticò a recuperare. Madero lo portò in una clinica, gli fecero dei test, gli diedero pillole di carbone e antispastici, e finalmente sembrò riabilitarsi: un paio di giorni prima del debutto si allenò normalmente e Bilardo lo annunciò come titolare per la prima partita. Era un’illusione perché Passarella ebbe una ricaduta prima dell’esordio contro la Corea del Sud, e dovette tornare in clinica per diversi giorni, perse sei chili e non riuscì a giocare nemmeno contro l’Italia.

Al suo posto giocò Brown.

Passarella voleva giocare contro la Bulgaria, la terza partita dell’Argentina, tornò ad allenarsi – segnò un colpo di testa – ma con un fisico indebolito subì, pochi giorni dopo, uno strappo alla gamba sinistra, il secondo della sua carriera.

Mentre Madero assicurò che Passarella aveva intensificato l’allenamento senza il suo permesso, l’ex difensore avrebbe fornito alla sua cerchia la versione inversa: che lo staff tecnico e il medico avevano accelerato quel recupero per provocare lo strappo. “Di notte andavo a piangere in mezzo a uno dei campi dell’America, un’ora, due ore, e poi tornavo nella mia stanza”, ha ricordato Passarella, nel 2013, in TyC Sports.

Dopo lo strappo, Passarella andò ad Acapulco per un fine settimana con la sua famiglia. Nel 1998 Maradona dichiarò: «Nell’ 86 davamo l’anima mentre lui prendeva il sole ad Acapulco».

Il ritorno in ospedale

Al suo ritorno, Passarella disse che avrebbe provato a giocare l’eventuale semifinale. Ma non potè perché, senza appetito e con intolleranze alimentari, il giorno prima della partita contro l’Inghilterra venne nuovamente ricoverato in ospedale. Ulcera al colon. Alcuni calciatori andarono a trovarlo il giorno dopo il match: Jorge Valdano, Sergio Almirón, Néstor Clausen, Ricardo Bochini e Carlos Tapia. Maradona no, e con lui la maggior parte della Nazionale.

Poco dopo il Mondiale, tornato in Italia, Passarella cominciò a parlare: “Era tutto stabilito”, disse nel settembre 1986. Ogni giorno prendevo sette pillole antibiotiche e quattro di Flagyl – un altro antibiotico – più tre litri di siero. Non solo: il Kaiser, oltre a dire che l’allenatore della nazionale era stato Julio Grondona – per screditare Bilardo -, avrebbe fatto sapere che la serie di malattie e infortuni che lo avevano lasciato fuori avrebbe potuto essere indotta dallo staff tecnico e medico. I suoi amici anti-bilardisti furono ancora più audaci. Ricardo La Volpe, ex campione del mondo nel 1978, disse detto“ “Hanno mangiato in quaranta e solo uno ha presi i vermi, che coincidenza. Sapevamo tutti che Passarella non piaceva a Bilardo. Capisco se fosse successo a cinque o sei calciatori ma uno solo no». Nel 2012 Fillol aggiunse: «Bilardo ha portato Daniel in Messico e gli ha dato una purga che lo ha messo fuori dalla squadra. E l’ha quasi ucciso. È letterale, lo sappiamo tutti, ma nessuno ha il coraggio di dirlo. Gli hanno dato qualcosa da bere».

L’anno dopo quell’accusa, il giornalista Guido Bercovich chiese a Passarella a TyC Sports se fosse rimasto sorpreso da ciò che Fillol denunciò.

«No, non sono rimasto sorpreso», rispose. «Questa è l’idea generale, ma non ho prove. Se è successo qualcosa, non lo so se è stato Bilardo, non lo so. Ho i miei dubbi, seri dubbi.

Su chi? Gli chiese Bercovich.

– Non su Bilardo.

La versione del medico dell’Argentina

Passarella ha lasciato la porta aperta alle ipotesi. L’ha detto alludendo a Maradona, suo nemico, con il quale aveva litigato ferocemente pochi giorni prima del Mondiale? O al medico della Nazionale?

Solo nell’ottobre 2015, Madero avrebbe raccontato – per la prima e unica volta – la sua versione del caso. Le sue parole furono devastanti.

«Passarella fumava e beveva whisky di notte e pensava che i cubetti di ghiaccio non gli avrebbero fatto nulla», rivelò a Diego Borinsky, un giornalista di El Gráfico. «Il suo problema nell’86 iniziò con il ghiaccio del whisky. Quando ha preso il virus l’ho portato in ospedale, dai migliori specialisti in gastroenterologia. Bilardo gli disse che la maglia di titolare era sua. Prima della partita con l’Italia era stato chiaro: ’“e ti senti bene, me lo dici e giochi”. “Aspetto un’altra partita” rispose Passarella. Dopo l’1-1 con l’Italia, ci fu una sessione intensa di allenamento, con il caldo, e lui volle entrare. “No merda, perché avrai dei problemi” dissi. “Fottiti” rispose. “Ti rompo una bottiglia in testa, se ti dico di non farlo, non farlo”, dissi. È entrato e si è strappato. Cominciò a dichiarare che gli avevo dato qualcosa di proposito. Un giorno gli disse: “se continui a parlare ti farò una causa che pagarmi non ti basteranno tutti i soldi che hai guadagnato alla Fiorentina”. Non fece più cazzate».

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