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Mazzarri come un attore del cinepanettone, doveva rassicurare. Ma nel calcio non funziona così (Guardian)

È stato preso affinché ripetesse battute familiari che all’epoca ebbero successo. Ma il film di Natale del Napoli non fa ridere

Mazzarri come un attore del cinepanettone, doveva rassicurare. Ma nel calcio non funziona così (Guardian)
Mg Bergamo 25/11/2023 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Walter Mazzarri

Mazzarri come un attore del cinepanettone, doveva rassicurare. Ma nel calcio non funziona così (Guardian)

Il Guardian si occupa del Napoli. Lo fa con Nicky Bandini che segue da anni il calcio italiano. La giornalista scrive che nonostante il rinnovo di Osimhen, il film di Natale di Napoli non fa ridere.

Ricorda che venerdì è ricorso il 40esimo anniversario del primo cinepanettone: “Vacanze di Natale”. Cita l’intervista di De Laurentiis al Corriere dello Sport, soffermandosi sul passaggio relativo a Garcia: “Avrei dovuto esonerarlo il giorno stesso della presentazione”.

Dopo il licenziamento del francese, è arrivato Mazzarri descritto così dal quotidiano:

Il suo sostituto, Walter Mazzarri, aveva già guidato il Napoli, portandolo al terzo posto nel 2011 e al secondo nel 2012. Proprio come gli attori di quei cinepanettoni, il suo ruolo non era quello di emozionare il pubblico ma di rassicurarlo sul fatto che eravamo tornati su un terreno familiare. Nessuno si aspettava che vincesse dei premi, solo di riascoltare le battute che li avevano fatti sorridere anni prima. Ma il calcio non funziona così.

Bandini descrive la partita con la Roma, i minuti finali in cui il Napoli ha giocato in otto per le espulsioni di Politano e Osimhen, e l’infortunio di Natan.

Il calendario proibitivo del tecnico toscano

Scrive che:

qualsiasi valutazione del lavoro di Mazzarri dovrebbe riconoscere che ha affrontato una serie di partite particolarmente impegnative.

Cita Real Madrid, Juventus e Atalanta, Inter e infine la Roma.

Garcia non è mancato a Napoli, e nessuno sta sostenendo che la squadra fosse su una buona strada sotto la sua guida, ma è comunque vero che ha perso meno volte durante le sue sedici partite rispetto a Mazzarri in appena otto.

La visione proprietaria del Napoli da parte di Aurelio De Laurentiis

Bandini è rimasta colpita dall’uso della prima personale singolare di De Laurentiis nell’intervista al Corriere dello Sport.

«Devo rinforzare la difesa con un terzino centrale e un terzino sinistro per supportare [Giovanni] Di Lorenzo», ha detto. «E poi ho bisogno di un centrocampista, o forse due». L’uso della prima persona non è stato casuale. De Laurentiis dirige questa produzione, nel bene e nel male. A volte sembra che i suoi passi falsi siano guidati da una riluttanza a condividere il merito dei successi del Napoli con chiunque altro. La sua incapacità di riconoscere l’eccezionale lavoro di Spalletti – il tentativo di prolungare in automatico il contratto (con la famosa Pec, ndr) invece di offrirgli un aumento – è stato un fattore nella decisione del tecnico di andarsene. Allo stesso modo, De Laurentiis ha minimizzato il lavoro che l’ex direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli ha fatto prima di trasferirsi alla Juventus, insistendo sul fatto che Khvicha Kvaratskhelia era stato “scoperto” da suo figlio Edoardo.

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