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Il Napoli va sul mercato, ma come si rafforza una squadra senza sapere chi sarà l’allenatore?

È arduo parlare di ricostruzione a gennaio dopo un mercato insoddisfacente, tanti sono gli scontenti nello spogliatoio

Il Napoli va sul mercato, ma come si rafforza una squadra senza sapere chi sarà l’allenatore?
Napoli's Italian head coach Walter Mazzarri reacts during the UEFA Champions League 1st round day 6 Group C football match Napoli vs Sporting Braga at the Diego Armando Maradona stadium in Naples on December 12, 2023. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Di cosa ha bisogno ora il Napoli? È la domanda che si pongono tutti. Inutile dire che il presidente si trova in uno dei momenti più complicati della sua gestione. Da un lato vi è la suggestione di ritoccare a gennaio la squadra per migliorare e intervenire nei punti più cruciali come il centrocampo e la difesa con soluzioni pronte per cercare di riguadagnare terreno in classifica e entrare in Champions (il campionato è ancora lungo). Il già non brillante centrocampo di quest’anno perderà definitivamente anche Elmas venduto al Lipsia (pur se poco impiegato sempre era un jolly utile per tutte le evenienze) e per un periodo Anguissa via per la Coppa d’Africa.

L’imbarazzante difesa del Napoli

L’imbarazzante difesa di quest’anno necessita di almeno un centrale (se non due) esperto e veloce che possa porre rimedio alla mancata adeguata sostituzione di Kim e all’annata fin qui disastrosa di Rrahmani.

Chiaramente tutto questo seguendo le indicazioni del traghettatore Mazzarri. Allenatore che, al di là di alcuni errori che tutti possano commettere, non mi sento di crocifiggere considerando che ha ereditato una squadra disastrata dopo la sciagurata gestione tecnico-tattica-atletica-ambientale di Garcia. Avrà perso partite ma ha giocato contro Real Madrid, Inter, Juve, Roma all’Olimpico e in alcune ha perso per degli episodi discutibili non demeritando.

Nel Napoli troppi giocatori scontenti

Altra suggestione è invece di iniziare fin da gennaio la rivoluzione di cui ha probabilmente bisogno la squadra. Il Napoli dello scudetto per una serie di motivazioni non esiste più. Troppi giocatori scontenti (Kvara che non ha avuto un adeguamento economico dopo l’exploit e lo scudetto dell’anno scorso, Raspadori e Simeone che giocano poco o non giocano affatto), giocatori in scadenza di contratto (vedi Zielinski), giocatori ormai che fanno il bello e cattivo tempo perché sicuri partenti a giugno (vedi Osimhen), giocatori che dopo un anno eccezionale dove probabilmente hanno dato già il meglio in un contesto particolare hanno subito un forte ridimensionamento (vedi Lobotka ed Anguissa), giocatori come Di Lorenzo in evidente calo fisico dopo un anno usurante a mille all’ora e oggetto di un equivoco tattico (ancora terzino con anche compiti difensivi o ala a briglia sciolta pur senza una adeguata copertura?), i nuovi acquisti che fanno porre mille interrogativi sulla loro adeguatezza.

Le incognite sul futuro

E allora dovremmo parlare di ricostruzione di una squadra ma ben sapendo che le squadre non si possono costruire a gennaio quando l’offerta generalmente è limitata e di dubbia qualità. Ma a gennaio si potrebbe fare una campagna acquisti che getti le basi per giugno. Ma la domanda è: ma chi sarà l’allenatore l’anno prossimo? Si possono gettare le basi di un nuovo progetto tecnico-tattico senza l’allenatore? E poi attualmente lo staff dirigenziale è in grado allo stato attuale di farlo? E qui deve decidere il Presidente. E speriamo che intervenga con la lungimiranza e la sapienza che ci ha portato a rivincere dopo 33 anni lo scudetto.

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