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Bari, Luigi De Laurentiis: «La contestazione? Altri presidenti sono stupiti: “hanno dimenticato tutto?”»

La conferenza di Natale: «Il Bari deve essere sostenibile, non lavoriamo col debito anche se siamo in rosso. L’anno scorso è costato 24 milioni»

Bari, Luigi De Laurentiis: «La contestazione? Altri presidenti sono stupiti: “hanno dimenticato tutto?”»
As Roma 25/07/2018 - presentazione calendari serie C 2019-2020 / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Luigi De Laurentiis

Luigi De Laurentiis in conferenza a Bari dove la squadra sta attraversando un periodo complesso.

Ecco cosa ha riportato tuttobari.com

La contestazione dei tifosi:

“I presidenti che vengono a Bari mi chiedono come sia possibile che ci si sia dimenticato tutto. Ho imparato che in una piazza grossa le aspettative sono altissime, poi è ovvio che non avere il supporto del tifoso non fa bene ai calciatori. Fischiare è lecito, ma non aiutiamo i ragazzi, perché in campo sentono. Dispiace per me anche, per il mio operato e di tutte le persone che lavorano al Bari. Ci lavoriamo tutti i giorni, quando perde sono il primo a cui dispiace. Fare male non è sicuramente un nostro modus operandi. Come si risana la frattura? Con i risultati”.

Il bilancio biancorosso:

“Il bilancio del Bari è pubblico, l’anno scorso è costato 24 milioni, sono cifre importanti. Siccome fra Napoli e Bari ovviamente c’è stata la stessa proprietà, c’è stato un perito che ha fatto la sua analisi in proprio”.

L’obiettivo è un Bari sostenibile

“Non è che vogliamo fare meno, questa società deve essere sostenibile. La spesa può arrivare fino a questo punto, altrimenti iniziamo a creare buchi giganteschi, noi non vogliamo fare crescere i buchi. Socio di minoranza per arrivare in A? Vedremo, se creo buchi da 50/60/90 milioni avrò più difficoltà nel creare delle realtà, pur avendo una città che ha una piazza grossa. Noi non lavoriamo col debito, anche se siamo in rosso. L’idea è essere un Bari sostenibile. Io punto alla sostenibilità anche per permettere di rendere la squadra appetibile. Nel frattempo, state certi che noi non vogliamo fare retrocedere il Bari”.

Il momento della squadra:

“Nello spogliatoio vedo un ottimo affiatamento fra tutti, è nei singoli che non si riesce a capire perché non rendono. Il mister è molto empatico, è una persona di grande livello anche per le risposte che dà. Polito ha subito la botta, come l’ho fatto anche io ma siamo persone abituate a rimboccarsi le maniche e ripartire”.

Lo scorso mercato estivo:

“In estate abbiamo fatto qualche errore di valutazione, ma abbiamo scelto sulla carta giocatori che erano più forti di quelli dell’anno scorso. Vari giocatori non stanno dando le giuste risposte. Non sono alibi, sono il primo a volerci mettere la faccia. Siamo stati sfortunati, tre giocatori importanti sono infortunati e due non stanno rendendo. Noi volevamo costruire una squadra più solida nel corso dei tre anni, abbiamo iniziato con i rinnovi delle certezze (Vicari, Maita e Maiello, ndr). Il tutto nell’ambito della sostenibilità, che però è importante”.

Il mercato invernale:

“La prima missione sarà aggredire il mercato di gennaio per avere i giocatori il prima possibile. Ma dipende dalle trattative. Servono un attaccante e un play, e inoltre bisogna vedere chi dei giocatori che non sta dimostrando dovrà essere cambiato. Ci saranno delle modifiche. Prestiti? L’importante è che ci siano giocatori validi”.

Le discusse cessioni di Caprile e Cheddira:

“A luglio non era chiaro abbastanza, quando a due giocatori si prospetta la Serie A è impossibile tenerli nella nostra squadra. Prima ancora del Napoli, Cheddira aveva rifiutato da una squadra di B lo stesso stipendio che avrebbe avuto in Serie A. Lui voleva solo la A, non sarebbe voluto restare anche con uno stipendio aumentato. Stessa cosa per Caprile: se loro mi avessero detto di voler restare anche con uno stipendio più alto, io sarei stato felice”.

Mignani:

“Mi è dispiaciuto per Michele, è un uomo con la U maiuscola. Ha compreso che eravamo in un periodo in cui c’era confusione. La nostra chiamata è stata poco serena”.

Marino:

“La scelta di mister Marino? In quel frangente abbiamo fatto delle interviste in video-call, Ciro lo caldeggiava e a parole sembrava molto più convincente”. 

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