De Laurentiis non è entrato nello spogliatoio, nessuno scontro né polemica (Corsport)
È il momento dei fatti, basta parole. La pazienza è terminata, Garcia ha sprecato anche la seconda chance che gli era stata concessa

foto Ssc Napoli
De Laurentiis non è entrato nello spogliatoio, nessuno scontro né polemica. È quanto scrive il Corriere dello Sport con Antonio Giordano.
Aurelio De Laurentiis è sceso nella zona degli spogliatoi del Maradona all’intervallo, tra le nebbie dello 0-0, ma a differenza della partita con il Milan non è entrato a parlare con i giocatori e con Rudi Garcia. Poi, dopo la partita, nel bel mezzo della tempesta scatenata dalla sconfitta, è tornato. E questa volta è entrato: ha salutato tutti, s’è infilato nel suo ufficio con gli altri dirigenti e ha cominciato a scrivere in assoluta riservatezza l’ultima pagina di una storia di calcio breve, inconsistente, deludente. Tra il 45’ e il 90’ non è cambiata una cosa: nessun confronto con Garcia (e con la squadra), nessuno scontro, nessuna polemica.
Silenzio in linea con il silenzio stampa decretato dal club: è il momento dei fatti, basta parole. La pazienza è terminata, Rudi ha sciupato anche la seconda chance fiorita durante la sosta di ottobre per mancanza di alternative dopo il rifiuto di Conte di saltare in corsa sul treno, e nell’aria ogni atomo ha assunto le sembianze di uno scenario: l’esonero. L’addio dopo 150 giorni di involuzione tecnica e tattica di un gioiello.
De Laurentiis a Tudor ha offerto 7 mesi di contratto con opzione 2025, lui ci sta pensando. Lo scrive il Corriere dello Sport con Antonio Giordano.
La situazione, nella sua complessità, è piuttosto definita: Aurelio voleva Conte, che però ha declinato, preferisce un progetto nuovo di zecca; e così s’è rivolto a Tudor, 45 anni, un passato all’Udinese, al Verona e all’Hajduk Spalato, poi da vice di Pirlo alla Juve, di nuovo al Verona e nella scorsa stagione all’Olympique Marsiglia. Tudor di base adotta la difesa a tre: 3-4-3, 3-4-2-1 e così via. Ma nel calcio è una questione di sistemi, mica di numeri, e lui è un allenatore sveglio, giovane, pratico; ex calciatore (di ottimo livello), ha lavorato con Simeone a Verona e conosce le storie di spogliatoio. E ha carattere, personalità, idee: tutto ciò che serve al Napoli talentuoso ma depresso di questo periodo. De Laurentiis gli ha prospettato 7 mesi di contratto, fino a giugno, con opzione di rinnovo fino al 2025 a favore del club. Igor non ha accettato al buio ma neanche rifiutato: sta riflettendo, ovviamente. Il Napoli è una chance enorme, è la squadra campione d’Italia, il regno di Osi e Kvara, Jack e Di Lorenzo.