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Barazzutti: «L’errore di Djokovic sul primo matchpoint ha rotto qualcosa nella sua testa»

A Radio Anch’io: «Non che avesse avuto paura. Avrà pensato “è fatta”. Sinner è già il numero uno del mondo, lo diventerà in fretta anche per le classifiche»

Barazzutti: «L’errore di Djokovic sul primo matchpoint ha rotto qualcosa nella sua testa»
Malaga (Spagna) 25/11/2023 - Coppa Davis / foto Imago/Image Sport nella foto: Novak Djokovic ONLY ITALY

Barazzutti: «L’errore di Djokovic sul primo matchpoint ha rotto qualcosa nella sua testa»

La Coppa Davis vinta dall’Italia 47 anni dopo quella di sollevata a Santiago del Cile.

Corrado Barazzutti a Radio anch’io sport-

«Io ero un giocatore con caratteristiche abbastanza tipiche dei combattenti, e in questa squadra sono tutti così. Caratteri molto simili al mio». Così Corrado Barazzutti, uno degli “eroi” della Coppa Davis vinta dall’Italia nel 1976, a Radio anch’io sport su Radio 1 traccia una linea tra le due imprese del tennis italiano a squadre.

«Ero sicuro che avremmo vinto con l’Australia – dice – ci sono anche i valori sul campo da tennis. Si poteva prevedere che avremmo vinto contro l’Australia. La vera finale è stata contro la Serbia. Al triplo match point di Djokovic, il più grande di tutti i tempi, ho pensato che la partita fosse quasi finita. Quasi perché nel tennis non è mai finita. Dopo il primo annullato, mi sono detto guarda che ha sbagliato Djokovic… Non che avesse avuto paura. Avrà pensato “è fatta”. Lì c’è stato un qualcosa che a me ha fatto pensare che qualcosa potesse cambiare, funziona sempre così: un errore da non fare e l’avversario si riprende la partita. Da quel momento Djokovic ha fatto davvero pochi punti, qualcosa si è rotto nella testa».

«Sinner in questo momento è già il numero 1 del mondo, e credo che lo diventerà anche per le classifiche abbastanza in fretta, già alla fine del 2024. Arriveranno dei tornei che non gireranno, ma ci sono i presupposti perché diventi il numero 1 tra un anno, massimo due anni. Mi pare inevitabile, se lo contenderà con Alcaraz e Rune. Arnaldi? Ha fatto dei grandissimi progressi negli ultimi mesi, ha grande potenziale, è stato bravissimo in questa Coppa Davis nel giocare una partita difficilissima. Non è facile giocare in quelle condizioni di pressioni».

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