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Allegri lascerà la Juventus a giugno, non è più il club che ha conosciuto (e c’è Conte sull’uscio)

Corsport: la visita a Vinovo di Conte, le parole al miele dell’ex prima della sfida con l’Inter, e altri piccoli incidenti diplomatici. Lo attende l’Arabia

Allegri lascerà la Juventus a giugno, non è più il club che ha conosciuto (e c’è Conte sull’uscio)
Db Milano 22/10/2023 - campionato di calcio serie A / Milan-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Allegri lascerà la Juventus a giugno, non è più la Juventus che ha conosciuto. Lo scrive il Corriere dello Sport.

Dicono che la Juve del dopo plusvalenze, orfana della leadership di Agnelli, somigli sempre di più a una casa di vetro, dove le crepe non vengono più riparate in fretta e la fragilità emerge più chiaramente. Ecco perché Massimiliano Allegri, l’allenatore che domenica nel derby d’Italia ha schierato la terza Juventus più giovane contro l’Inter dal 2000 a oggi (la prima è sempre la sua, nel 2022-23), oggi si sente esposto ai venti. E sta meditando un clamoroso addio.

La seconda avventura di Max alla Juve è coincisa con il biennio più complesso della storia bianconera tra penalizzazioni oscillanti, sentenze a cavallo di match decisivi, calvari fisici di vario genere, casi giudiziari (Pogba doping, Fagioli scommesse) e lotte di politica sportiva internazionale (Superlega).

Nonostante abbia un contratto fino a giugno 2025 da 7 milioni annui, questa può diventare dunque la sua ultima stagione.

I tormenti di Max riguardano il clima che a Torino non è più mite come una volta: (…) l’uomo oggi fatica a ritrovarsi in una dimensione molto diversa dalla Juve che imparò a conoscere nei primi 5 anni in panchina. Spifferi, autogol mediatici (come la visita a Vinovo di Conte o le parole al miele dell’ex prima della sfida con l’Inter, l’attuale staff tecnico è rimasto… sorpreso) e altri piccoli incidenti diplomatici rischiano di minare infatti la solidità dell’ambiente.

A proposito dei sauditi: sono pronti a ricoprirlo d’oro per portarlo a Gedda, dove l’Al-Ittihad di Benzema campione in carica è lontano 13 punti dalla vetta occupata dall’Al-Hilal, oppure all’Al-Nassr di Riyadh per allenare di nuovo Ronaldo, che per lui stravede. Ma Max può anche stare fermo un anno, riflettere e valutare. Ricordando agli altri e a sé stesso che il mondo è cambiato. E con esso il vento. 

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