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Perché Garcia ha sostituito Osimhen? Victor contiene la rabbia, Politano no (Corsera)

La sua gara finisce ancora una volta un quarto d’ora prima. Victor prova a contenersi, Politano (anche lui sostituito) alza le braccia verso la panchina 

Perché Garcia ha sostituito Osimhen? Victor contiene la rabbia, Politano no (Corsera)
Napoli's Nigerian forward Victor Osimhen gestures during the Italian Serie A football match between Napoli and Fiorentina at the Diego Armando Maradona stadium in Naples on October 8, 2023. Eliano Imperato / Controluce via AFP

Perché Garcia ha sostituito Osimhen? La domanda se la pone anche il Corriere della Sera, a firma Monica Scozzafava.

Può bastare che Osimhen si sia procurato un rigore, lo abbia battuto, segnato e esultato? Forse no, la sua gara ancora una volta finisce un quarto d’ora prima (con evidente disappunto) e la sconfitta con la Fiorentina prima della sosta è l’amaro epilogo del primo miniciclo di Garcia.

Osimhen vaga da solo nel deserto, prova di tanto in tanto a venir su a prender palla, ma i suoi in mezzo al campo neanche la vedono, la palla.

Osimhen non approfitta dell’errore (l’unico) di Kayode sulla rimessa laterale, dall’altra parte Ikoné ha già colpito il palo. Il calcio a volte è un mondo giusto: la Fiorentina non molla di un centimetro e dilaga. Bonaventura sfrutta la palla che Olivera gli dà in area e Meret è battuto. Garcia corre di nuovo ai ripari, fuori Osimhen (ma perché?) e nuova linfa al centrocampo. Il colpo di grazia arriva con Nico Gonzalez, il jolly (quello vero) che Italiano chiama dalla panchina. Cala il buio al Maradona. Osimhen prova a contenersi, Politano (anche lui sostituito) alza le braccia verso la panchina. 

PAGELLE NAPOLISTA SU GARCIA

GARCIA (E DE LAURENTIIS). Anche il Napoli di Spalletti soffriva la Viola “italiana” e cartesiana ma questa è una catastrofe, per giunta arrivata dopo le recenti illusioni. Purtroppo, come detto prima, l’autogestione si è dimostrata fallace e stasera il nichilismo del Violinista genera solo caos e ha la sua nefasta epifania nell’agghiacciante sequela dei cambi. Infierire però è un esercizio crudele, anche perché come noi napolisti indichiamo da mesi nel deserto metropolitano la causa prima non causata di questa catastrofe: il presidente che si fece Imperatore e Masaniello, solingo al comando. Solo che adesso il Divo Aurelio è diventato come Nerone e assiste all’incendio di una squadra gioiello e modello suonando la lira e facendosi dire quant’è bello e quant’è bravo. E qualsiasi soluzione prenderà, sarà solo un palliativo, ahimè. Chissà magari riproporrà i ritiri punitivi, annuncerà per la settantaduesima volta il rinnovo di Osimhen, richiamerà Edy Reja, ripescherà il disoccupato Semplici, farà altri tweet alla Pappalardo, per la serie: “Ricominciamo” – 3

Cambia modulo troppo spesso e si impegola in sostituzioni che sembrano rebus matematici che alla fine non comprende nessuno. Diciamo che siamo ripartiti da Bologna e ci siamo fermati a Firenze. Con l’aggravante che la Fiorentina, che ha riposato meno di noi, non ci fa capire nulla – 4  

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