Sulla serata al Maradona scrive: “De Laurentiis ha riflettuto e chi l’ha fatto insieme a lui, assicura che non è stato sul punto di salutare l’allenatore francese”

La crisi in casa Napoli è ufficialmente aperta. Dopo la disfatta controva Fiorentina si sono aperti lunghi colloqui tra il tecnico francese e la società e si è pensato che il presidente De Laurentiis avesse intenzione di esonerarlo immediatamente. La situazione è parzialmente rientrata, sembra che al momento Garcia rimanga sulla sua panchina almeno fino alla sfida contro il Milan, sempre al netto di possibili ribaltoni improvvisi a cui il patron azzurro ha abituato i tifosi.
Il Giornale analizza la serata di domenica al Maradona e rivela che sul momento De Laurentiis non aveva pensato di esonerare Garcia, ma aveva bisogno di porsi delle domande e avere delle risposte
“De Laurentiis ha riflettuto e chi l’ha fatto insieme a lui, assicura che non è stato sul punto di salutare l’allenatore francese. Ma voleva capire, doveva capire: Garcia è l’allenatore ideale? Domanda legittima se la squadra inciampa tre volte in casa, sempre quando l’avversario sale di tono: Lazio, Real Madrid, Fiorentina. È palese che non sia sbocciato alcun feeling tra Garcia e lo spogliatoio: forse perché le sue parole in ritiro («Il passato non conta, giocheremo in maniera differente») non sono mai state gradite dal gruppo?”
Evidentemente, continua il Giornale, Garcia è stato convincente nelle sue spiegazioni e motivazioni, perché al momento la sua posizione è rimasta salda, anche se il suo Napoli è davvero irriconoscibile
“Oggi nemmeno il presidente saprebbe dire come gioca il Napoli. L’impressione è che voglia giocare inconsciamente ancora alla «Spalletti » mentre Garcia non riesce a trasmettere le sue idee. Risultato: la squadra per 10/11 è la stessa che ha trionfato a maggio ma ha la testa confusa. O peggio ancora: pare non sia convinta di cambiare spartito. A questi dubbi Garcia deve aver replicato in maniera convincente se l’altra sera il presidente non si è lasciato coinvolgere dall’umore popolare”.