Negreira non era l’unico arbitro corrotto dal Barcellona (El Mundo)
L'inchiesta potrebbe allargarsi. Secondo il giudice, «è probabile ci sia stata corruzione sistemica tra gli arbitri spagnoli»

2023 archivio Image Sport / Calcio / Barcellona / Joan Laporta / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY
Nel caso Negreira, il giudice Joaquín Aguirre ha stabilito che un qualche vantaggio dai rapporti dai rapporti forniti dall’ex vicepresidente degli arbitri spagnoli, il Barcellona lo ha ottenuto. Non solo, Negreira non sarebbe l’unico arbitro “corrotto, un gruppo di loro lo era“. Lo riporta El Mundo che in qualche modo lancia l’indiscrezione secondo cui l’inchieste potrebbe allargarsi ad altri arbitri.
“Una settimana fa, il giudice aveva chiarito che c’erano «indizi più che sufficienti per sostenere che Laporta avesse commesso gli stessi atti degli altri presidenti». I Mossos d’Esquadra (il corpo di polizia regionale della comunità autonoma spagnola della Catalogna) hanno consegnato ieri la citazione a Laporta, dopo che il giudice ha capito che i termini di prescrizione per il reato di corruzione nel caso degli amministratori potevano essere prorogati fino al 2008, proprio sotto il primo mandato dell’attuale presidente del club“.
La tesi di base è semplice. Negreira era il vicepresidente del Cta (l’organo arbitrale spagnolo), quindi è verosimile ipotizzare che “la portata della sua influenza era molto ampia” e che i pagamenti del Barça siano una ricompensa proporzionale “alla posizione che ricopriva“.
Secondo il giudice:
«Per logica deduzione i pagamenti effettuati dal Barcellona soddisfacevano gli interessi del club vista la loro durata e l’incremento annuale. Da ciò si deduce anche che i pagamenti hanno prodotto gli effetti voluti dal Barcellona. Cioè è probabile che ci sia stata disparità di trattamento con le altre squadre con la conseguente corruzione sistemica nell’intero sistema arbitrale spagnolo. Non significa che tutti gli arbitri fossero corrotti, ma un gruppo di loro lo era».
L’autorità giudiziaria spiega meglio. Negreira aveva come obiettivo avvantaggiare il Barça a scapito del resto dei club. Inoltre era il vicepresidente del Cta, quindi aveva anche potere sulle nomine arbitrali. Inoltre, “non va dimenticato, secondo quanto riportato dalla stampa, che il figlio dell’indagato Negreira ha accompagnato gli arbitri durante la loro permanenza a Barcellona“.