Lotito: «scommesse, vediamo prima le carte. Le dimissioni di Gravina? Guardiamo i risultati»

All'assemblea di Forza Italia: «vorrei capire i motivi per cui si chiedono le dimissioni (la Lega) e i motivi per cui viene difeso (dal Pd)”.

lotito lazio

Roma 24/01/2018 - campionato di calcio serie A / Lazio-Udinese / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Claudio Lotito

Claudio Lotito, presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, ha parlato a margine dell’assemblea degli amministratori locali del partito all’Autodromo di Monza.

Ecco le dichiarazioni di Lotito:

Caso Scommesse? Non ho seguito gli eventi e poi mi pare che siano notizie non ancora formalmente riconosciute come ufficiali. Non conosco i dettagli e non conosco la situazione. Vediamo prima le carte, di che cosa stiamo parlando, vediamo chi riguarda. Per quanto riguarda la Lazio, io ho sempre fatto le battaglie per la trasparenza, la correttezza e il rispetto delle norme. Io non so se siano fatti attuali o fatti pregressi, valuteremo al momento opportuno se avremo a disposizione le carte”.

Lotito: “Dimissioni Gravina? Nello sport non ci dovrebbe essere la politica, ma la valutazione concreta e fattuale dei comportamenti e dei risultati. Lo sport è basato sui risultati e, quindi, fatevi una domanda e datevi una risposta. Sicuramente ci sono dei problemi che vanno affrontati, valuteremo sulla base di che cosa sono state chieste. Mi dicevano prima che il Pd tutela e difende il presidente della Federazione, quindi vorrei capire quali sono i motivi per cui si chiedono le dimissioni (da parte della Lega) e quali sono i motivi per cui eventualmente viene fatta questa difesa”.

L’INTERVISTA A FABRIZIO CORONA

Fabrizio Corona intervistato dal Corriere della Sera a firma Andrea Pasqualetto che è andato a casa sua.

«Domenico, ti prego, abbiamo cinque milioni di persone, attaccami quel sito», si scalda parlando con uno dei suoi uomini collegati dalla sede di Dillingernews, l’ultima creatura, dove lavorano in dodici fra giornalisti, dirigenti e segretarie.

Siamo in questo loft milanese che è la sua casa.

Quante squadre di calcio sono coinvolte?

«Cinque sei».

I nomi?

«Non posso farli altrimenti vengo indagato».

La polizia l’ha sentito giovedì come persona informata sui fatti e dopo qualche ora gli agenti si sono presentati a Coverciano a consegnare l’avviso di garanzia a Tonali e Zaniolo. «Non sarebbero mai andati lì se Dillinger non avesse fatto i nomi. Loro li sapevano ma avrebbero aspettato la partita dell’Italia. Stiamo facendo praticamente due inchieste parallele. Questa è la prima volta che lavoro con la Procura diciamo non da infame, ho fatto sette anni di galera…».

Nessuna talpa, fra gli investigatori, assicura: «Solo lavoro giornalistico». Annuncia fuochi d’artificio per la settimana prossima. «Dirò tutto al programma di Nunzia De Girolamo, subito dopo la partita. Faremo altri nomi e sveleremo la nostra fonte delle notizie… è lo zio di un ex calciatore dell’Inter di Mourinho, amico intimo di Mario Balotelli. Mario è un mio amico, è venuto tante volte qui da me, era scioccato dalle prove che gli ho dato… lo zio racconta che suo nipote si era trasferito a Roma e poi ha aperto una bisca». Tutto verificato? «Tutto verificato… martedì manderemo l’intervista e faremo altri nomi… un po’ per volta».

Cosa ci guadagna Corona in tutto questo?

«Christiaaan! Digli quanto vale ora il sito». «Un milione di euro», risponde l’altro. «In una settimana siamo diventati punto di riferimento per tutta l’informazione. Oggi in Italia ci sono solo due cose: Hamas e questa… e questa l’ha fatta la banda Dillinger… siamo dei fuorilegge dell’informazione che rischiano la vita».

Oh, ragazzi, abbiamo postato?». «C’è un problema di server». «Basta, postiamo quel nome!».

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