Inzaghi: «Il Salisburgo ha vinto a Lisbona, sa variare modulo e verticalizzare quando è in possesso»
In conferenza stampa: «In un girone così equilibrato ogni partita è molto molto importante. Le rotazioni devono essere un valore aggiunto»

Inter Milan's Italian head coach Simone Inzaghi catches a stray ball during the UEFA Champions League final football match between Inter Milan and Manchester City at the Ataturk Olympic Stadium in Istanbul, on June 10, 2023. (Photo by Paul ELLIS / AFP)
L’Inter di Inzaghi affronta domani sera in Champions League il Salisburgo. In conferenza stampa, il tecnico neroazzurro, Simone Inzaghi ha presentato il match in programma per le 18.45 di domani. Le parole dell’allenatore piacentino riportate da Tmw.
Come arriva l’Inter alla gara di domani?
«Bene, sabato abbiamo vinto una partita importante, non semplice. Domani è importantissima, in un girone molto equilibrato, dove bisognerà tenere molto alta la concentrazione, il Salisburgo è una squadra non semplice da affrontare, che ha vinto a Lisbona contro il Benfica».
Inzaghi su Thuram:
«Le sue qualità penso che fossero note a tutti quanti, è normale che cambiando campionato o cambiando Paese si poteva pensare ci fosse qualche difficoltà d’ambientamento, invece è stato bravissimo e bravissimi sono stati i suoi compagni. L’hanno fatto sentire subito a suo agio e ci sta dando grandi risultati, ma deve continuare così».
Tra Barella e Frattesi?
«In conferenza oggi ho diversi dubbi di formazione, perché quando hai un giorno in meno, come capita oggi, ho visto dieci giocatori ieri ed erano quelli che non sono scesi in campo dall’inizio contro il Torino. Gli altri hanno fatto un grande lavoro di scarico, quindi il gruppo si unirà oggi: qualcosa cambierò, le rotazioni devono essere un valore aggiunto perché giocando ogni 72 ore la fatica fisica e mentale si fa sentire. In più, ho tantissimi nazionali, dovrò valutare tutti bene».
Sanchez può partire titolare?
«È pronto, è un giocatore che ho voluto fortemente qua, l’anno scorso avevamo fatto una scelta diversa e ha voluto tornare con grande entusiasmo. Sta lavorando quotidianamente molto bene, non ha fatto grande preparazione ma ha partecipato a entrambe le soste con la sua nazionale. Non so ancora se giocherà dall’inizio, so che Sanchez e Arnautovic sono due giocatori che abbiamo voluto: Marko ha già dimostrato nelle prime partite, Alexis è già stato tanto tempo qui e ci daranno entrambi grandi soddisfazioni».
Lukaku va ringraziato visto questo Thuram?
«Per quanto riguarda Thuram, ho già risposto prima: sta facendo ottime cose. Poi alla Roma e a Lukaku ci penseremo tra 48 ore, adesso siamo concentrati sul Salisburgo e sappiamo che dovremo essere molto concentrati. È una squadra che vince il suo campionato da dieci anni, che fa la Champions da sempre: ha cambiato tecnico ma è un allenatore che ha lavorato per anni nell’Academy».
Sulle fasce sorpresa Carlos Augusto più Dumfries?
«Per quanto riguarda i quinti, chiaramente sono quelli che spendono più di tutti gli altri, per il sistema che adottiamo. Cercherò sempre di cambiarli a partita in corso: lo faccio quasi sempre, perché abbiamo necessità di averli e purtroppo in questo momento ci manca Cuadrado, che aveva fatto il primo mese molto molto bene e poi ha avuto questa infiammazione che non lo lascia lavorare come vorrebbe. Per fortuna ho Darmian, che ha fatto il terzo l’anno scorso perfettamente e in qualche partita, come a Torino o a Cagliari, per far rifiatare Dumfries fa il quinto nel migliore dei modi».
Quanto teme Inzaghi il Salisburgo?
«Come tutti. Questo ancora di più, perché in un girone così equilibrato come il nostro, con la Real Sociedad dalla quarta fascia che abbiamo visto che tipo di squadra sia, sappiamo che ogni partita sarà molto molto importante: ci vorrà grandissima concentrazione, i ragazzi lo sanno e sanno che il tempo non è tanto, per noi e per i nostri avversari».
Ci presenta tatticamente il Salisburgo?
«È una squadra che gioca bene a calcio, che ha un modulo aggressivo, anche se nella partita di precampionato avevano un sistema differente. Non è questione di numeri: è una squadra che sa variare, che conosce diversi moduli, che verticalizza quando è in possesso. Bisognerà fare una partita da vera Inter».
La consapevolezza di non perdere alcun punto mette pressione?
«La concentrazione deve sempre essere massima, sappiamo che c’è tanto da fare e dovremo essere bravi a non guardare a cinque giorni ma a domani».
Allegri lancia la giacca. Inzaghi perdeva la voce, ultimamente un po’ meno. Si arrabbia di meno?
«Mi capitava, adesso mi sta capitando meno. Quest’anno mi è capitato una volta durante la settimana, sto cercando di migliorarmi perché ho questo problema e sto lavorando per migliorare».
Inzaghi su Pavard:
«Siamo molto contenti di Pavard, è un giocatore perfetto nel nostro sistema e siamo contenti della scelta fatta. Ci sono determinate partite in cui ha fatto molto bene in quel ruolo, inserendosi e andando. Col Torino l’ha fatto meno, veniva da una partita impegnativa in nazionale. Poi ho deciso di toglierlo solo per una questione fisica rispetto a Darmian».
Lautaro Martinez è da Pallone d’Oro?
«Sì, per il percorso fatto e i trofei vinti. Ci deve essere lì, quella notte. Poi non credo che vincerà, ma deve continuare così, sta facendo benissimo e in questi due anni con me ha fatto molto molto bene».
Differenza tra Onana e Sommer?
«Non molto, sono rimasti gli stessi principi di gioco. Con Onana e Handanovic eravamo abituati bene, è stato scelto Sommer anche per quello: Yann coi piedi è bravissimo, si sta inserendo bene. Poi è normale che l’Onana di settembre non fosse l’Onana che ha chiuso ad aprile-maggio: le qualità tecniche le aveva già da allora, poi è cresciuto moltissimo col tempo, con l’allenamento, con l’aiuto di Handanovic. Sommer ha ottime qualità, sta capendo bene i nostri principi, come Audero».
Come si allena chi non va in nazionale:
«L’allenamento è differente, non ci sono viaggi e non ci sono partite. I pochi rimasti qui si sono allenati nel migliore dei modi, sabato al posto di Lautaro ho inserito Klaassen che è rimasto qua e si è allenato bene. Per questo ho preferito inserire lui e non Sanchez che è arrivato con sei ore di fuso, dopo quindici ore di volo. Un allenatore deve fare le sue scelte anche pesando alla salute fisica e mentale dei suoi giocatori».