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Garcia ha destrutturato il Napoli ma il nuovo look non è chiaro nemmeno ai calciatori (Gazzetta)

Lì dove c’era un’orchestra, adesso ci sono alcuni solisti che cercano di imbastire una musica comunque orecchiabile.

Garcia ha destrutturato il Napoli ma il nuovo look non è chiaro nemmeno ai calciatori (Gazzetta)
Ci Napoli 08/10/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Giacomo Raspadori-Giovanni Raspadori

Garcia ha destrutturato il Napoli ma il nuovo look non è chiaro nemmeno ai calciatori (Gazzetta).

Ecco cosa scrive la Gazzetta dopo la vittoria della Fiorentina a Napoli per 3-1.

Non c’è più negli azzurri l’aggressività dello scorso anno e nemmeno la facilità nelle uscite in situazioni scomode. È come se la squadra avesse perso la capacità di superare la pressione avversaria in palleggio e allora si affida ai lanci lunghi o alle ripartenze. Garcia ha destrutturato il Napoli di Spalletti, ma il nuovo look ancora non è chiaro: pazienza se non lo è per noi, ma l’impressione è che non lo sia nemmeno per i giocatori. Italiano era così convinto del proprio impianto tattico da accettare il tre contro tre dietro, mentre Garcia non ha mai trovato una chiave.

Tutto studiato e tutto eseguito alla perfezione. Il Napoli si è affidato invece a qualche fiammata: lì dove c’era un’orchestra, adesso ci sono alcuni solisti che cercano di imbastire una musica comunque orecchiabile. E Osimhen, come detto, avrebbe anche potuto indirizzare diversamente la gara, ma non sarebbe stato giusto. Il calcio è pieno di partite cambiate e risolte dagli episodi, ma ieri la Fiorentina è stata troppo superiore. E Italiano ha dato una severa lezione a Garcia.

PAGELLA NAPOLISTA SU GARCIA

GARCIA (E DE LAURENTIIS). Anche il Napoli di Spalletti soffriva la Viola “italiana” e cartesiana ma questa è una catastrofe, per giunta arrivata dopo le recenti illusioni. Purtroppo, come detto prima, l’autogestione si è dimostrata fallace e stasera il nichilismo del Violinista genera solo caos e ha la sua nefasta epifania nell’agghiacciante sequela dei cambi. Infierire però è un esercizio crudele, anche perché come noi napolisti indichiamo da mesi nel deserto metropolitano la causa prima non causata di questa catastrofe: il presidente che si fece Imperatore e Masaniello, solingo al comando. Solo che adesso il Divo Aurelio è diventato come Nerone e assiste all’incendio di una squadra gioiello e modello suonando la lira e facendosi dire quant’è bello e quant’è bravo. E qualsiasi soluzione prenderà, sarà solo un palliativo, ahimè. Chissà magari riproporrà i ritiri punitivi, annuncerà per la settantaduesima volta il rinnovo di Osimhen, richiamerà Edy Reja, ripescherà il disoccupato Semplici, farà altri tweet alla Pappalardo, per la serie: “Ricominciamo” – 3

Cambia modulo troppo spesso e si impegola in sostituzioni che sembrano rebus matematici che alla fine non comprende nessuno. Diciamo che siamo ripartiti da Bologna e ci siamo fermati a Firenze. Con l’aggravante che la Fiorentina, che ha riposato meno di noi, non ci fa capire nulla – 4  

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