Mattia Feltri e il caso Gasperini: «Chi governa, non deve piacere ai governati»
Su La Stampa cita ed elogia Pierpaolo Marino. “Chi governa non può appoggiarsi sul consenso, altrimenti significa che sta governando male”

Mg Milano 27/05/2023 - campionato di calcio serie A / Inter-Atalanta / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gian Piero Gasperini
Il caso Gasperini e le accuse dell’ex atalantino Maehle. Ne scrive Mattia Feltri in prima pagina su La Stampa nella sua rubrica “Buongiorno”.
Feltri ricorda quel che scrisse Elias Canetti del direttore d’orchestra:
subito torna alla mente la sublime pagina in cui Canetti descrive nel direttore d’orchestra l’immagine del potere più drammatico: il direttore d’orchestra, come l’allenatore, esercita sugli orchestrali potere di vita e di morte, decide che una tromba tace e un violino suona, impartisce comandi indiscutibili. Non è con l’orchestra, è al di fuori come un allenatore è al di fuori del campo, guarda e dirige, piomba fulmineo su chi infrange la legge, e la legge è lui. “Vittoria e sconfitta – scrive Canetti – divengono le forme in cui si organizza il suo bilancio psichico”. Vittoria e sconfitta risiedono nelle sue scelte e nelle sue disposizioni: lui ne porterà la gloria o la colpa.
È un’allegoria della responsabilità. E non la responsabilità di un dittatore, perché il potere del direttore d’orchestra e dell’allenatore è temporaneo e sempre in bilico. E non per niente poi arriva l’ex direttore sportivo dell’Atalanta, Pier Paolo Marino e, per dirimere la contesa, aggiunge: “Chi governa non può appoggiarsi sul consenso, altrimenti significa che sta governando male”. Non deve piacere ai governati, deve portare a casa il risultato. Va bene: Gasperini premier e Marino vice.