Mancini, debutto da incubo: il governo saudita gli nega anche la conferenza stampa (Repubblica)
Crosetti racconta l'esordio del ct d'Arabia. Dalle difficoltà in campo con l'interprete alle convocazioni basate sui video. La sua faccia è già eloquente

Saudi Arabia's Italian coach Roberto Mancini reacts during the international friendly football match between Saudi Arabia and Costa Rica at St James' Park in Newcastle-upon-Tyne, northeast England, on September 8, 2023. (Photo by Oli SCARFF / AFP)
Su La Repubblica, Maurizio Crosetti racconta il drammatico debutto dell’ex ct dell’Italia, Roberto Mancini, sulla panchina dell’Arabia Saudita. Una sconfitta per 3-1 in amichevole contro il Costa Rica in uno stadio praticamente deserto, quello di Newcastle. La faccia di Mancini è già eloquente, e la sua storia saudita è appena iniziata.
“I primi passi di Roberto d’Arabia affondano nella sabbia”.
“Il gioco è approssimativo, grosso modo da Serie C italiana, forse meno”.
Crosetti parla delle difficoltà che ha dovuto affrontare Mancini. Dalle convocazioni fatte utilizzando i video alle difficoltà di dialogo con i giocatori a causa della lingua diversa.
“Le convocazioni erano state fatte utilizzando i filmati, Mancini non poteva combinare di più in questa strana giostra dall’Italia a Riad, due settimane per cambiare vita, destino e soprattutto materiale a disposizione. Il pane è duro e l’eroe di Wembley dovrà masticarlo a lungo, anche se l’ingrato esercizio gli viene pagato a peso d’oro”.
“tutto è subito complicato, contorto e lontano. Capirsi, intanto. Dirigere. Roberto Mancini si avvale di una specie di interprete al quale spiega le indicazioni in inglese, e costui le traduce in arabo ai giocatori. Tra allenatore e portavoce è un balletto di frasi, gesti, segni e grida che si sovrappongono, un grammelot, anche se il linguaggio del corpo dice più delle voci. Mancini sbuffa, dà segni di disappunto. Si volta verso la panchina come per chiedere conforto. Dopo il secondo gol del Costa Rica, non troppo diverso dal primo, due colpi di testa in solitudine, il nostro ex ct fa segno con le due dita e chiede: «Due gol così, ma come si fa?»”.
A Mancini è stata negata anche la conferenza stampa.
“«Il governo saudita non ha previsto stasera conferenza stampa» precisa un addetto del club in impeccabile divisa, prima che la partita cominci. Come se Meloni e Crosetto decidessero quando, e se, deve parlare Spalletti. Quant’è lontano, il Mancio, da Skopje e dagli azzurri in questo momento, mentre la partita ricomincia e lui deve sistemare un po’ i suoi Green Falcons, invero abbastanza spelacchiati. Lo aiutano i fedelissimi Lombardo e Salsano”.
“Nello stadio con l’erba color bandiera saudita rimbombano voci, compresa quella un po’ roca di Roberto. “L’ufficio facce”, come lo avrebbe chiamato Beppe Viola, è più eloquente di un’orazione, e quella dell’allenatore è una maschera in attesa del futuro. Al momento, un castello di sabbia”.