Il dt della nazionale di atletica: “Lui vive un tormento. quanti campioni abbiamo aspettato negli altri sport?”

“Quanti Campioni Olimpici ha avuto l’Italia sui 100 metri? Uno”. Antonio La Torre è il Direttore Tecnico della nazionale italiana di atletica leggera, e difende Jacobs. La Torre fa anche un parallelo calcistico: “Siamo tornati al centro dello schermo – dice a OA Sport – durante i Mondiali è ripartita la Serie A di calcio eppure eravamo sulle prime pagine. Questo è il segno del lavoro fatto, ma non dobbiamo mai montarci la testa e dare nulla per scontato. Sempre per usare un paragone con il calcio: tutti a elogiare Spalletti per il lavoro fatto con il Napoli, poi eredita una Nazionale in corsissima senza avere il tempo per toccarla, contro la Macedonia tutti gli hanno dato addosso e poi dopo l’Ucraina tutti in ginocchio. Lo stesso effetto lo ha avuto Marcell Jacobs. Io ho visto Marcell torturarsi pur di essere a Budapest e anche la gara che ha fatto Zagabria la vedo positiva. Chiaro che quando non riesci a fare il tuo mestiere se sei infortunato… Quanti campioni abbiamo aspettato negli altri sport?”.
Per La Torre “di fronte a quelli che insistono a dire che tutto va male, io rispondo che abbiamo fortuna. In ambito scientifico ti dicono che la prima volta è un caso, la seconda può essere fortuna, la terza inizia a diventare metodo. Io voglio che al centro ci siano gli atleti. Uno che è un animale di competizione come Marcell Jacobs, che soffre a non andare sui blocchi di partenza, quello che è successo in staffetta dovrebbe insegnare a tutti di non mollare. Marcell Jacobs in condizione cosa avrebbe fatto? In questo periodo non c’è il dominatore assoluto, è il primo che vive con grande tormento dentro, ma quello che hanno saputo comunicare i ragazzi della staffetta. Osservatori hanno evidenziato che il senso di appartenenza e di fatica ha dato una grande immagine della nostra staffetta, in un periodo dove Mancini è andato in Arabia Saudita e i problemi a gestire grandi rockstar come Paola Egonu (senza dare giudizi su Paola, che ritengo una grande atleta e una grande donna eccezionale). Questo attaccamento alla maglia azzurra ha dato un senso di squadra di cui abbiamo grande bisogno”.