Il calcio spagnolo è in autodistruzione ma Rubiales è ancora lì, nel limbo (El Paìs)

"Non vi è alcuna garanzia che venga punito. La Fifa si preoccupa più della politica che della reputazione. I nazionali che ora lo accusano, prima si nascondevano"

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In this video grab obtained from a live broadcast on the Spanish Royal Football Federation (RFEF) website, RFEF President Luis Rubiales delivers a speech during an extraordinary general assembly of the federation on August 25, 2023 in Las Rozas de Madrid. Spanish football chief Luis Rubiales refused to resign today after a week of heavy criticism for his for his unsolicited kiss on the lips of female player Jenni Hermoso following Spain's Women's World Cup triumph. (Photo by RFEF / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE - MANDATORY CREDIT "AFP PHOTO / RFEF " - NO MARKETING NO ADVERTISING CAMPAIGNS - DISTRIBUTED AS A SERVICE TO CLIENTS

“Quasi nulla sfugge all’effetto inquinante di Rubiales. Frattura abissale tra Lega e Federazione spagnola; stupore e divisione nel calcio femminile; selezionatori e giocatori screditati che fino a ieri – i nazionali hanno diffuso un comunicato in cui respingevano il comportamento di Rubiales – si erano nascosti fino alle sopracciglia in questo caso; federazioni territoriali in disaccordo”. E’ il commento durissimo di Santiago Segurola sul Paìs: per l’editorialista è “difficile trovare un modello più disfunzionale e negativo di quello del calcio spagnolo, che non si vergogna di trasformare i suoi più grandi successi in un centro di autodistruzione”.

“Non sappiamo cosa accadrà al calcio femminile – continua Segurola – la cui energia trascende l’inettitudine del Rubiales di turno, ma conosciamo le conseguenze della divisione e gli intrighi seguiti al Mondiale in Sud Africa: una squadra messa in discussione per anni, ormai guidata da un allenatore senza la necessaria autorità sostenuto da una federazione a brandelli”.

E riguardo a Rubiales: “Rimproverato, ma tutelato dalla decisione del tribunale spagnolo, Rubiales si trova in una situazione di attesa. Il suo destino sarà segnato dalla sanzione definitiva del Tad (il Tribunale amministrativo dello sport spagnolo, ndr) che non potrà mai superare i due anni di sospensione dall’incarico, e dal parere finale della Fifa, che ha mostrato il suo disappunto per la prestazione del leader spagnolo. Anche se il discredito internazionale di Rubiales è enorme, non vi è alcuna garanzia nemmeno che venga schiaffeggiato. La Fifa si preoccupa più della politica che della reputazione”.

“Mentre si decide in quale parte del limbo vive Rubiales, vicino al rientro o vicino all’esonero, il calcio spagnolo paga più che altro per la sua personalità contaminante. C’è una logica perversa negli effetti del momento culminante del suo mandato: la vittoria della Spagna ai Mondiali femminili. Dopo cinque anni di sordidi conflitti, Rubiales si è appropriato senza imbarazzo e senza buone maniere dello spettacolare successo delle giocatrici spagnole, con un risultato devastante da ogni punto di vista”.

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