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Balotelli: «Garcia lo amo. L’ho avuto a Marsiglia, per me è un bravo allenatore e una bravissima persona»

A Tv Play: «La lite con Osimhen? La ragione sta nel mezzo. Però da attaccante capisco Victor. Può dare molto fastidio quella sostituzione»

Balotelli: «Garcia lo amo. L’ho avuto a Marsiglia, per me è un bravo allenatore e una bravissima persona»
Db Bologna 07/09/2018 - Uefa Nations League / Italia-Polonia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Mario Balotelli

Balotelli ritorna a far parlare di sé dopo le dichiarazioni rilasciate durante un’intervista al programma “Vox to Box” di Tv Play. Ha parlato molto bene di Garcia.

Balotelli confessa la sua passione per Vlahovic, attaccante fortissimo secondo lui. Ma alla Juve più di qualcosa non va. Sul Napoli invece, Mario chiede tempo per Garcia:

«Io Garcia lo amo. Bisogna dare tempo ragazzi. Agli allenatori va dato tempo. Io l’ho avuto al Marsiglia, per me è una bravissima persona e anche un bravo allenatore. Io ho avuto tanti allenatori bravi in carriera, ma lui è proprio bravo. Prima di andare in Svizzera, ho giocato con l’Adana un’amichevole contro il Napoli. Facemmo 2-2 contro prima dell’inizio del campionato: non avrei mai scommesso sulla vittoria dello scudetto del Napoli».

Su Osimhen:

«La lite tra Osimhen e Garcia? E’ una partita sullo 0-0, sbagli un rigore, vuoi vincere e vuoi fare gol. Magari in quel momento Osimhen pensava che bisognava mettere un altro attaccante per segnare. Se Osimhen ha ragione? La ragione sta nel mezzo. Però da attaccante capisco Victor. Può dare molto fastidio quella sostituzione. Io mi preoccuperei quando Kvara e Osimhen escono e sono tranquilli. Se escono arrabbiati, significa che hanno ancora voglia».

Già ai tempi di Marsiglia elogiò il tecnico francese:

«Rudi Garcia? É un ottimo allenatore. Lui è comprensivo, è molto importante. Alcuni allenatori non lo sono con i loro giocatori. Lui invece lo è, ed è una cosa molto buona per me. Mi sono subito sentito parte della squadra. Devo ringraziare anche i miei compagni di squadra per questo, mi hanno integrato subito in questa famiglia».

Tornando all’intervista, Balotelli, oggi attaccante dell’Adana, si è “candidato” per sostituire Giroud al Milan. Ovviamente nelle sue parole c’è ironia:

«A me Pioli piace. Il problema del Milan di oggi è che se Leao non sta bene, il Milan fa poco. Il Milan è molto Leao-dipendente. Il Milan ha bisogno di un vice-Giroud? Io sono qua. San Siro non è uno stadio come gli altri. Non tutti riescono a gestire le pressioni di quello stadio, non è per tutti i calciatori».

Tanti i temi trattati dall’ex attaccante prodigio dell’Italia. Con Mancini ct, sperava di poter tornare protagonista:

«Mancini è stato come un papà ai tempi dell’Inter e del City. Ha sbagliato nell’ultima convocazione contro la Macedonia del Nord quando non mi ha chiamato. Ho rinunciato a determinate cose per giocare in campionati competitivi, e quelle cose le ho sofferte. Ma devo tanto a lui per la mia carriera. Capisco che quando entri nel giro della Nazionale, da allenatore, non tutto quello che vorresti puoi ottenere».

 

Passando per l’Arabia Saudita, Thuram, l’Inter e Inzaghi si arriva a Mourinho:

«Mourinho non è mai stato un allenatore dal grande gioco. Lui è più carismatico, ti dà la grinta e cattiveria agonistica. Ha le sue idee di gioco, ma non va troppo per la tattica. Ha un bel carattere Mou. E’ particolare. A me faceva morir dal ridere. C’erano anche scontri, però ti motivava. Tirava il meglio e il peggio di te, quando serviva e quando non serviva. Quell’Inter in cui ho giocato era una rosa di 25 fenomeni. Mourinho è arrivato alla Roma e ha vinto la Conference League, ma è un allenatore che vince sempre. Mourinho è inattaccabile. Anche Mancini all’Inter aveva la rosa, però non ha vinto come Mou».

Infine una battuta di Balotelli sugli arbitri e il Var:

«Io sono uno dei pochi rimasti che va contro il Var perché dovrebbe essere la soluzione ai pochi errori che si commettono, invece se ne creano molti di più. Anche davanti ai video. Gli arbitri in Italia non sono scarsi, ma non so se hanno recepito bene questo metro di misura. Il fallo di Berardi contro la Juventus? Era da rosso. Mi dispiace per lui, lo voglio bene, ma è rosso. Voleva andare sul pallone, non l’ha fatto a posta. Se l’avessi fatto io si sarebbe parlato di “Balotellata”. Alcuni arbitri puntano determinati giocatori. Ci sono arbitri che fanno i fenomeni, che si girano dall’altra parte se gli parli. A me questa cosa dà fastidio».

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