Il Napoli a Lecce non era serenissimo ma non ha trasformato la tensione in malattia (Libero)

Il commento di Savelli sulle partite di ieri: "L'antidoto è il gioco. L’impressione è che Inzaghi abbia sempre e solo gestito l’Inter, mentre Spalletti abbia allenato"

Il Napoli

Ci Lecce 07/04/2023 - campionato di calcio serie A / Lecce-Napoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Andre’ Zambo Anguissa-Youssef Maleh

Il commento di Claudio Savelli su Libero sulle prime tre partite della 29esima giornata di Serie A. L’Inter ha pareggiato 1-1 al 90′ dopo essere andata in vantaggio al 6′. Il Napoli di misura sul Lecce, 2-1 per Spalletti. Infine il Milan bloccato a San Siro dall’Empoli.

Savelli su Libero:

Inzaghi è stato il primo a dimenticarsi dell’importanza dei primi quattro posti in campionato, dandoli per scontati. Da cosa lo si può dedurre? Dall’insistenza con cui indica i trofei e il cammino europeo per difendersi. Dell’insufficienza in serie A non parla mai, non spiega perché l’Inter sta crollando e non trova soluzioni, anche perché non sembra volerle cercare davvero se è vero che la squadra è sempre uguale a se stessa. La squadra, in questi due anni con Inzaghi, non è migliorata, semmai il contrario. I giocatori sono in piena involuzione perché il gioco non è mai evoluto, tant’è che il mister cita sempre i primi mesi del suo primo anno come riferimento, quando ancora era visibile l’onda lunga del lavoro di Conte“.

Qui si inserisce il paragone con Spalletti e il suo Napoli che ha Lecce non cha espresso le sue migliori qualità ma, come a detto il mister, “contava solo vincere“:

Il calcio contemporaneo premia sempre più gli allenatori, e di conseguenza le squadre, che hanno contenuti, idee chiare e meccanismi di gioco consolidati, come dimostra il Napoli. Il tonfo con il Milan andava gestito con i guanti, avrebbe potuto insinuarsi nella rosa nel momento in cui bisogna concretizzare il campionato e vivere con serenità le sfide di Champions. A Lecce la squadra non è serenissima ma non trasforma la tensione in una malattia. L’antidoto è il gioco“.

La conclusione:

L’impressione è che Inzaghi abbia sempre e solo gestito l’Inter, mentre Spalletti abbia allenato il Napoli. Pioli, invece, ha ribaltato il Milan più volte, inviando un messaggio di ribellione alle difficoltà”.

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