Capello: «Milan-Napoli? Senza Osimhen la sfida è in equilibrio, 50 e 50»

Al Messaggero: «Siamo tutti bravi a fare gli schemi ma per ottenere il risultato c’è bisogno di qualcuno che la butta dentro».

Capello

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Il Messaggero intervista Fabio Capello. Il tema è il ritorno di Lazio e Roma nelle prime posizioni della classifica di Serie A, insieme al Napoli. Capello attribuisce gran parte dei meriti ai due rispettivi allenatori, Maurizio Sarri e José Mourinho.

«Il merito è soprattutto di Sarri e Mourinho, due allenatori di grande esperienza e personalità che hanno capito quali rose hanno in mano e ora riescono a farle rendere al massimo. Il segreto di entrambe è che non prendono molti gol e questo è sinonimo di organizzazione, sacrificio e lavoro».

In particolare, Capello si dice sorpreso dalla Lazio.

«A livello difensivo sono diventati veramente molto bravi e questo non era scontato all’inizio del campionato. Se avete tempo, andatevi a rivedere come difendevano ad agosto e come lo fanno oggi. I calciatori sono sempre gli stessi, i movimenti no. Questo vuol dire che l’allenatore ha lavorato tantissimo sotto questo aspetto e gli va dato grande merito anche se in avanti manca qualcosa rispetto a come le sue squadre ci avevano abituato. Mourinho lo conosciamo, in carriera ha sempre dato importanza alla fase difensiva e anche in questa stagione lo conferma. Una volta che passa in vantaggio, riprenderlo diventa difficilissimo».

A Capello viene chiesto un parere sulle sfide che le italiane dovranno affrontare in Champions in questa settimana. Stasera l’Inter affronterà il Benfica, domani sarà la volta di Milan-Napoli.

«Sono curioso di vedere l’Inter. Perché è data per morta, per spacciata e invece ha la qualità per sorprendere, calciatori d’esperienza che se sono nella giornata giusta possono superare il turno. Il problema è che una squadra molto umorale, quindi non sai mai prima cosa ti troverai di fronte. Mentre l’altra sfida dipende molto da Osimhen.
È come quando nel Milan gioca o non gioca Leao. Sono calciatori troppo importanti, decisivi. Siamo tutti bravi a fare gli schemi ma per ottenere il risultato c’è bisogno di qualcuno che la butta dentro. E con lui il Napoli ha quel 5% in più che senza riporta la sfida sul perfetto equilibrio: 50 e 50».

I grandi giocatori, dice Capello, fanno ancora la differenza.

«Perché c’è qualcuno che ha ancora qualche dubbio? Un conto è avere Batistuta, un altro non averlo. E così è oggi: se hai Osimhen o non lo hai fa tutta la differenza del mondo. Questo senza togliere nulla al lavoro straordinario di
Spalletti. Anche l’ultimo mondiale ha detto questo: alla fine vincono i campioni più delle squadre. Se poi queste sono organizzate, tanto meglio».

Ancora sulla Lazio: a Capello viene chiesto se Sarri può aprire un ciclo. Risponde:

«Lui è bravo ma dipende dagli acquisti, se la società lo seguirà o meno nelle richieste. In poche parole, dal prossimo mercato. Che sia un allenatore capace, uno che merita fiducia mi sembra lo stia dimostrando con i fatti e non a parole».

 

 

 

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