Domenico Messina si è ritirato dalla corsa. Rocchi, che sarebbe stato gradito al presidente Figc, resta invece alla Can. L’elezione avverrà a metà aprile
Il nuovo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri dopo le dimissioni di Alfredo Trentalange sarà Carlo Pacifici. Lo scrive Edmondo Pinna sul Corriere dello Sport. Pacifici è l’unico candidato: Domenico Messina, che lo scorso 16 febbraio si era dimesso da componente della Can di Rocchi per candidarsi a presidente Aia, ha ufficializzato ieri il suo ritiro.
Pinna scrive:
“Tradotto, non ci sarà un secondo nome il prossimo 15 aprile (questa la data probabile), nella casella basterà barrare l’unico candidato rimasto in piedi, ovvero Carlo Pacifici, 64 anni (festeggerà, il 22 maggio, i 65 da numero uno dell’Associazione), della sezione di Roma1″.
A spingere l’ex internazionale di Bergamo a mollare, sono due circostanze:
“le varie elezioni per i delegati al voto (sarebbero in tanti dalla parte che supporta Pacifici, attuale componente del Comitato Nazionale del governo ex Trentalange) ed anche una certa difficoltà a trovare nomi che potessero comporre la sua squadra una volta arrivati sul soglio dell’AIA”.
Ad essere soddisfatto sarà il presidente della Figc Gravina, anche se voleva Rocchi.
“Quello che voleva (ma il nome era un altro) il presidente della Figc, Gravina, stanco di continui litigi e notti dai lunghi coltelli in seno a quello che è il settore più delicato, quello arbitrale. Rocchi ha scelto – giustamente – di rimanere con i suoi ragazzi alla guida tecnica della Can, spazio per altro al momento non c’è”.
Pacifici governerà l’Aia per poco più di un anno, poi ci sarà la formazione del nuovo quadriennio olimpico. Il suo vice sarà l’attuale componente del Comitato Nazionale, Alberto Zaroli.
Pinna ricorda che fu proprio Gravina a bocciare l’elezione di Messina a designatore.
“Messina, da quando con un anno d’anticipo fu sostituito come designatore da Rizzoli, non ha più avuto molta fortuna (eufemismo). Dopo le elezioni del 14 febbraio che portarono Trentalange alla guida degli arbitri dopo il decennio (e oltre) di Nicchi, il suo nome era stato inserito nei papabili designatori del nuovo corso (con Braschi), ma fu proprio Gravina che espresse un parere nettamente sfavorevole. Non a torto, gli arbitri della CAN non l’avevano voluto prima, perché mai avrebbero dovuto riabbracciarlo? Era rientrato come uno dei vice di Rocchi, all’inizio di questa stagione”.