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Al Khelaifi è il volto del fallimento del Psg, dieci anni di navigazione alla cieca (L’Equipe)

Il quotidiano sportivo francese fa a pezzi la gestione del club: «È sempre stata colpa di qualcuno, tranne che sua. Ha detto tutto e il contrario di tutto»

Al Khelaifi è il volto del fallimento del Psg, dieci anni di navigazione alla cieca (L’Equipe)
Parigi (Francia) 11/08/2021 - conferenza stampa presentazione Lionel Messi/Image Sport nella foto: Lionel Messi-Nasser Al Khelaifi

Nasser Al Khelaifi: è lui il volto del fallimento decennale del Psg. L’Equipe gli dedica un ampio servizio.

Se non è l’unico responsabile delle ripetute debacle sulla scena europea, è in ogni caso il personaggio che le incarna poiché è colui il cui status non subisce alcuna contestazione.

Mercoledì, Al-Khelaifi si è distinto per il suo silenzio. (…) È passato davanti ai giornalista senza dire una parola, con uno sguardo scuro. Stava pensando a tutto ciò che era stato in grado di dichiarare in passato, quasi tutto e il contrario di tutto, per giustificare una tale sconfitta, spiegare una tale disfatta, commentare un tale fallimento?

A Madrid, nel marzo 2018 (1-2, 1-3 all’andata), fu colpa dell’arbitro. Se la prese coi media francesi, che secondo lui non stavano aiutando il club, a Barcellona, nel marzo 2017 (1-6, 4-0 al Parco dei Principi). Colpa dello staff, che non aveva preparato bene la squadra mentalmente, a Manchester contro il City nell’aprile 2016, come ammise poco dopo: “Due ore prima della partita di ritorno a Manchester (0-1, 2-2 all’andata), sapevo che avremmo perso. Non erano pronti per la battaglia. »

Raramente, tuttavia, il presidente del Psg si metterà in discussione, né lui, né il famoso progetto del club i cui contorni appaiono a geometria variabile. Un giorno, la linea è eseguire operazioni ben mirate. “Non siamo qui per buttare soldi dalle finestre”,  assicurò nella sua prima intervista con la squadra, il 1° luglio 2011. Ma accetterà di pagare più del dovuto i giocatori senza essere in grado di rivenderli in seguito.

Comprerà prima stelle, come Zlatan Ibrahimovic, David Beckham o Edinson Cavani, poi, nel 2016, dopo la partenza dello svedese, reclamerà un “cambio di progetto”: “All’inizio avevamo bisogno di giocatori per sviluppare la nostra immagine. Ora abbiamo bisogno di giocatori che mangiano l’erba, pronti a morire per il club e per questa maglia”. Un anno dopo, il PSG batterà la cifra record per l’acquisizione di un giocatore pagando la clausola di rilascio di Neymar all’FC Barcelona, che ammontava a 222 milioni di euro.

L’Equipe ricorda che Al Khelaifi ruppe anche con Neymar. E sottolinea la navigazione a vista anche con allenatori e direttori sportivi. Ricorda il caso Ancelotti.

Mentre ci sono notizie di tensioni con Carlo Ancelotti, nell’estate del 2012, Nasser dichiara: “Carlo non rischia. Sarà lì fino alla fine della stagione e anche fino alla fine del suo contratto (fino al 30 giugno 2014). Lo sostengo al 100%”. Poi l’italiano se ne è andato alla fine della stagione 2012-2013, probabilmente la svolta più brutale per Parigi.

L’Equipe ricorda i rapporti con Leonardo, Laurent Blanc, Tuchel.

Un colpo di timone a destra, uno a sinistra, Nasser naviga alla cieca. Soprattutto, è un presidente che esegue ciò che il suo azionista richiede.

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