Polito: «Portanova? Non sono uno che giudica. Bisogna dare possibilità a chi è cittadino libero»

In conferenza: «È un giocatore molto forte, c'è stata una chiacchierata, poi sono arrivate le critiche. Bisogna rispettare tutti».

Portanova polito

Genova 06/05/2022 - campionato di calcio serie A / Genoa-Juventus / foto Image Sport nella foto: Manolo Portanova

Il direttore sportivo del Bari, Ciro Polito, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa. Ha parlato del club, del suo futuro, del mercato e anche del caso Portanova. Il Bari voleva acquistare il giocatore, condannato in primo grado per violenza di gruppo, ma i suoi tifosi si sono opposti, facendo saltare l’affare.

Sul Bari:

«Il Bari ha un giusto mix di giocatori giovani ed esperti. Ha una base per costruire il Bari del futuro. Ci sono giocatori delle categorie inferiori e giocatori pronti, il tempo dirà dove arriveremo».

Polito su Portanova:

«Partiamo da un presupposto: sono una persona che nella vita non giudica. Ho ragionato un po’ su me stesso. Penso che bisogna dare delle possibilità a delle persone che in Italia sono cittadini liberi. Qualora il giocatore avesse fatto un reato definitivo, non l’avrei preso in considerazione. Lui è un giocatore molto forte, c’è stata una chiacchierata ma non portata a termine, senza considerazione. Poi sono arrivate le critiche. Quello che faccio non lo faccio per me stesso, ma per il Bari. Viviamo in un mondo in cui bisogna rispettare tutto e tutti, lo stavo facendo per il Bari. Io non posso giudicare il reato del ragazzo, che se colpevole pagherà”.

Sulle tempistiche che hanno coinvolto la trattativa Portanova, intavolata il penultimo giorno, Polito ha dichiarato:

«Non penso sarebbe cambiato qualcosa prima, il pensiero della gente è da rispettare. Hanno avuto una reazione contraria, siamo in un mondo democratico dove ognuno la pensa come vuole. Secondo me la reazione sarebbe stata uguale. E’ un ragazzo che sta pagando le sue conseguenze, quando sarà si vedrà».   

Sul mercato:

«Per quanto riguarda le risorse, non sono importanti secondo me. Ciò che conta è quello che è arrivato il Bari. Perché all’ultimo? Perché gennaio è un mercato di opportunità. Tutti ci facciamo prendere, può darsi che non si facesse niente, ma questo Bari non è stato smantellato. Dovevamo fare una mezz’ala per numero, poi con l’infortunio di Ceter volevo cautelarmi. Ma non è per quanto si spende che si giudica la qualità. Il livello dei calciatori in Serie B è medio, ma il loro valore è molto alto. Il Bari è in lotta per qualcosa di importante, è stato fatto un lavoro certosino. Il mio calcio non è fatto di nomi, lo faccio in modo diverso. Noi cerchiamo di lavorare sulle qualità, i nomi non ci servono».

Polito su Cheddira, accostato anche al mercato del Napoli:

«Tutti ci hanno richiesto Cheddira, che ha un contratto umile, quindi dobbiamo stare attenti. Ha un contratto con noi per ancora due anni, anche lui ha espresso la volontà di andare avanti col Bari. Poi più avanti vedremo. Lui e Caprile al Napoli? Parliamo di qualcosa che non c’è. Anche Osimhen in estate possono comprarlo i grandi club. La volontà di Cheddira di rimanere a Bari è stata altissima, però in ogni lavoro c’è anche l’ambizione personale. Se ci saranno 7-8 squadre di Serie A, come si può trattenerlo se è il suo sogno? Io penso al momento. Poi quando arriveremo in fondo, tireremo una linea. Se verranno ceduti, arriveranno dei soldi che saranno reinvestiti».

Correlate