Il titolo del campionato può essere “Io sono Abisso”. L’abisso tra il Napoli in fuga e l’Inter seconda. L’abisso di gioco, concretezza, cinismo e divertimento.
La Gazzetta dello Sport si arrende: la possibilità che il Napoli vinca lo scudetto con larghissimo anticipo non è più solo una teoria. Lo scrive in un articolo a firma di Fabio Licari, un commento alla partita di ieri tra Sampdoria e Inter a Marassi, finita a reti inviolate. Lo stop dell’Inter aumenta il distacco tra la prima e la seconda in classifica: ormai i punti che separano Napoli e Inter sono 15. Un abisso.
“Io sono Abisso” è il titolo del campionato, altro che il film in circuito in questi giorni. L’abisso tra il Napoli in fuga e l’Inter seconda dopo lo 0-0 con la Samp. L’abisso di gioco, concretezza, cinismo e divertimento. Da ieri sera i nerazzurri sono a quindici punti, sarebbero addirittura a braccetto con la vituperata Juve. Non è più teorica la possibilità che lo scudetto sia cucito con larghissimo anticipo sulle maglie di Osimhen e compagni. Meritatamente, sia chiaro. L’abisso è totale. Il Napoli s’era destreggiato bene tra gli ostacoli disseminati dall’ultima in classifica, la Cremonese, prima di spazzarla via con il sorriso, correndo a testa alta. L’Inter no: s’è fatta avvolgere dalla manovra spiazzante e trasformista della penultima, la Samp, piombando in un incomprensibile nervosismo e dando vita a una partita tanto confusa quanto veloce e, se vogliamo, divertente”.
“L’Inter avrebbe potuto vincere, almeno al conto aritmetico di pericoli. Ma il fatto che non ne abbia messo dentro uno la dice lunga sull’abisso che la separa dal Napoli”.
E ancora:
“La vera Inter avrebbe fatto breccia. Questa è andata a sbattere a testa bassa sulla resistenza non passiva della Samp e ha anche rischiato in contropiede. Non c’era Lu-La nel cielo nerazzurro: eclissi totale. Lukaku pesante, Lautaro lento e fuori dal gioco. Barella creava tale tensione da essere richiamato all’ordine dallo stesso Lukaku (“ora basta!”), Gosens era il solito enigma”.
L’Inter deve ancora registrarsi contro le medie e le piccole squadre in classifica.
“Non basta vincere con Napoli, Milan e Atalanta. Chi ha detto pazza Inter?”.