Il direttore generale del Brescia: «Cellino è stato aggredito, anche con cinghie»

In conferenza stampa: «Quando Cellino acquistò il Brescia uscì un debito non esposto in bilancio. Qualcuno è riuscito a fregare Cellino? Evidentemente sì»

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Db Como 29/08/2022 - campionato di calcio serie B / Como-Brescia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimo Cellino

Luigi Micheli, direttore generale del Brescia ha parlato in conferenza stampa svelando un grave episodio accaduto al presidente Cellino.

Micheli ha parlato delle contestazioni dei tifosi del Brescia:

«C’è una contestazione in atto che ha superato il civile convivere. Una cosa sono gli striscioni, un’altra quello che è successo due venerdì fa quando c’è stato un lancio di uova verso gli uffici, all’interno dei quali c’era gente che lavorava».

L’episodio capitato a Cellino risale a due giorni fa:

«Due giorni scorsi alcune persone hanno cercato di aggredire Cellino all’uscita da Torbole, c’erano anche delle cinghie. Una società non può tollerare tutto questo e adesso verranno fatte le denunce e i colpevoli dovranno assumersi le proprie responsabilità. Si è creato un clima dettato anche da una campagna denigratoria di una parte della stampa bresciana, veniamo descritti come una società di scappati di casa. Non abbiamo debiti, siamo virtuosi, il Brescia lavora con soldi suoi, non quelli delle banche».

Tanta la rabbia e il rammarico di Micheli e precisa che se  in campo le cose non vanno per il verso giusto, ciò non giustifica gli atti intimidatori e violenti ai danni dei dirigenti:

«Siamo in un momento non positivo sul campo, ma fuori è un’altra cosa e se retrocediamo il danno principale ce l’ha il club. Quando Cellino acquistò il Brescia uscì un debito che fu rateizzato e che non era stato esposto in bilancio. Qualcuno è riuscito a fregare Cellino? Evidentemente sì, non è così scaltro come pensate voi. Quando sono arrivato a Brescia ho chiesto a Cellino come aveva fatto ad acquistare una società così e con un accordo capestro col Comune. Paghiamo sia le spese ordinarie che straordinarie sullo stadio, non succede da nessuna parte».

Il direttore generale, cosciente della situazione del club, è convinto però che il Brescia non sia l’unico che dovrebbe rischiare l’esclusione dal campionato:

«La Reggina da marzo non sta pagando l’Irpef, ma solo gli stipendi. Secondo noi e altre società va esclusa dal campionato, da noi queste cose non succedono. Può darsi siano stati fatti degli errori, ma paghiamo tutto. Diamo l’idea che siamo degli scappati di casa, c’è gente che in sede lavora 10 ore al giorno. Sono il più vecchio, abbiamo un gruppo giovane, ma di gente che lavora sodo».

Lo sfogo si conclude con le offerte per rilevare il Brescia:

«Cellino ha fatto anche aumenti di capitale. Cessione? Il presidente ha passato un momento che non auguro a nessuno. Io gli consiglierei di vendere. Lo odiano tutti. Ma occorre gente che viene con i soldi, con l’offerta giusta. Per mantenere il valore patrimoniale bisogna salvarsi. Mi risulta che Azerion abbia manifestato un interesse, ma se voi volete comprare un club aspettate di vedere se è in Serie B o C, non è la stessa cosa».

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