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Pjanic: «A Spalletti non frega niente chi sei. Non guarda i nomi, guarda le prestazioni»

A Tuttosport: «Napoli-Juve? La pressione sta dalla parte del Napoli, che ha perso punti con l’Inter. Allegri è uno che vince. Agnelli persona strepitosa».

Pjanic: «A Spalletti non frega niente chi sei. Non guarda i nomi, guarda le prestazioni»
Mg Torino 26/07/2020 - campionato di calcio serie A / Juventus-Sampdoria / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Miralem Pjanic

Su Tuttosport una lunga intervista a Miralem Pjanic. Tra il 2016 e il 2020, con la Juventus, ha conquistato 4 scudetti, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa. Non è per niente stupito della rimonta dei bianconeri in campionato.

«Ho sempre detto che nessuno più di Allegri sarebbe stato in grado di ribaltare questa situazione. E infatti oggi sento molto di meno parlare certe persone…».

Pjanic continua:

«Allegri sa entrare nella testa dei giocatori, li mantiene calmi durante la tempesta. Non è per caso se è uno degli allenatori più titolati della storia del calcio italiano: ci sono quelli che vincono e quelli che non vincono. Lui è molto preparato, conosce l’ambiente. Quest’anno ha impiegato un po’ di tempo, ma è stato anche molto sfortunato con gli infortuni. Eppure non l’ho mai visto lamentarsi. Lui fa con quello che ha a disposizione in quel momento. Ha gestito alla perfezione questa situazione di crisi enorme in un momento in cui c’è stato anche il cambio della dirigenza. Nonostante tutto, oggi vediamo la Juve al secondo posto e questo è un grande merito del gruppo e del mister».

Allegri trasmette serenità, dice Pjanic e, soprattutto, «riesce a far giocare tutti gli elementi che ha a disposizione, quindi sono pochi quelli che si lamentano e non sono contenti perché non hanno minutaggio».

Pjanic parla anche di Agnelli, dice di aver sempre avuto un buon rapporto con lui.

«Lo stimo tantissimo: è una persona strepitosa».

Racconta che Agnelli è sempre stato un presidente presente, vicino alla squadra soprattutto nei momenti più difficili.

«Faceva sentire la fiducia al gruppo, ci parlava. Essì perché quando le cose vanno bene sembra tutto facile, ma arrivano anche i periodi in cui le cose girano meno bene e in cui la squadra ha dubbi. In quei frangenti Agnelli ha fatto la differenza. Risultati alla mano, è stato uno dei presidenti più titolati della Juventus. Ha fatto cose straordinarie. Io so quanto ci teneva a vincere e so quale determinazione aveva. Un grande esempio: umile, gran lavoratore. Lo stimo tantissimo. Nessuno gli toglierà mai quello che ha fatto e lui sarà sempre parte della Juventus».

Pjanic ha lavorato anche con Spalletti, per sei mesi, nella stagione 2015-16. Gli chiedono quale sia la qualità principale del tecnico del Napoli.

«La competenza, il suo modo di lavorare la fase difensiva e quella offensiva. Riesce a mettere molto bene la squadra sul campo, ha schemi preparati, movimenti preparati. I giocatori, in partita, sanno molto bene quello che devono fare. Se va tutto liscio in gara è perché Spalletti prepara il gruppo quotidianamente e minuziosamente. Richiede tanto, ma anche ti dà tanto. Poi lui è uno che non guarda i nomi. Non gliene frega niente di chi sei: guarda le prestazioni».

Dire che Allegri è più bravo nel gestire le menti e motivare mentre Spalletti è più bravo nel lavorare sulla tattica è troppo semplicistico o c’è un fondo di verità? Pjanic:

«Mah, il punto è che comunque stiamo parlando di due grandi allenatori. Poi, io posso espormi un po’ di più su Allegri perché ho lavorato tanto con lui e ho avuto modo di vincere tutto: lui è uno che vince. Punto. Con Spalletti ci ho lavorato meno, ma anche giocandoci contro percepisci esattamente quello che sentivi da dentro: squadra sempre messa bene in campo».

Come starà preparando la partita, Allegri, secondo lei?

«Il mister sa bene che ci saranno momenti in cui attaccare e momenti in cui difendere. Non puoi pensare che contro il Napoli sarà tutto facile, che starai nei campo avversario a giocare la partita. Hai davanti un rivale forte e pericoloso, primo in classifica».

C’è una favorita? Per Pjanic non c’è.

«No, io dico 50 e 50. Anche se la pressione sta dalla parte del Napoli. Hanno perso punti contro l’Inter: ci sta, per carità, ma se vogliono mantenere questa distanza non devono più lasciare niente per strada altrimenti rischiano di andare incontro a incertezze e paure».

 

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