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Milano è la nuova povertà del calcio italiano: Repubblica e la crisi di Milan e Inter

La grande paura di perdere la Champions. L’Inter deve recuperare mezzo miliardo in cinque anni per evitare il fallimento. Il Milan stringe la cinghia

Milano è la nuova povertà del calcio italiano: Repubblica e la crisi di Milan e Inter
Db Milano 08/05/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Sampdoria / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Maretta-Steven Zhang

“Milano si scopre povera, mancano gol e capitali”. Titola così l’apertura dello Sport di Repubblica che analizza la crisi di Milan e Inter.

Dopo due stagioni di dominio sul campionato, col diciannovesimo scudetto vinto prima dall’Inter e poi dal Milan, Milano sta perdendo lo scettro.

La grande paura di perdere la Champions (come ricordato in questi giorni dal Napolista)

Se Inter e Milan mancassero entrambe l’obiettivo minimo, sarebbe imbarazzante. Ma se lo centrasse soltanto una, per l’altra sarebbe doppiamente doloroso.

Sono ossigeno puro gli oltre 70 milioni di euro di introiti a testa, già preventivabili dopo il raggiungimento degli ottavi della coppa più importante: la sola ipotesi di perderli di colpo fa lampeggiare l’allarme rosso per i due club, alle prese entrambi con la multa incombente dell’Uefa, se non commisureranno le spese agli introiti.

Repubblica ricorda i guai finanziari dell’Inter.

L’elenco è sinistro e porta a una stima inquietante: più o meno mezzo miliardo di euro da recuperare in 5 anni, per evitare il fallimento. La voce del rifinanziamento del debito, che già sfiora nel complesso gli 800 milioni, è la più pesante. (…) E il presidente Steven Zhang, fronteggia una causa intentata dai suoi creditori, tutte banche della Cina, per un debito di 250 milioni.

Il Milan di RedBird vanta una gestione economica più virtuosa e i debiti si sono via via ridotti: si punta al pareggio di bilancio nel 2025. Però il nebuloso passaggio di proprietà dal fondo Elliott della famiglia Singer a Gerry Cardinale non ha portato affatto all’impennata del budget.

L’unica nota positiva è San Siro sempre pieno.

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