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Il capitano della nazionale tedesca di basket finisce in manette perché scambiato per un ladro

Schröder ha raccontato la sua avventura al suo canale Youtube: «C’erano 20, 25, 30 auto della polizia. Ho visto fucili, pistole, Uzi. Come se fossi un criminale».

Il capitano della nazionale tedesca di basket finisce in manette perché scambiato per un ladro
PORTLAND, OREGON - JANUARY 22: Dennis Schroder #17 of the Los Angeles Lakers looks to pass against the Portland Trail Blazers during the first half at Moda Center on January 22, 2023 in Portland, Oregon. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and/or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Steph Chambers/Getty Images/AFP (Photo by Steph Chambers / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Il capitano della nazionale tedesca di basket, Dennis Schröder, si è ritrovato in manette all’improvviso, fermato dalla polizia perché scambiato per un criminale, più precisamente per un ladro di auto. Lo ha raccontato lui stesso al suo canale Youtube. La Faz riprende la sua testimonianza.

Tutto è successo dopo la vittoria casalinga dei suoi Los Angeles Lakers contro i San Antonio Spurs, mercoledì sera. Schröder era in macchina con un amico, seduto nel retro della vettura. La polizia lo ha fermato, scambiandolo per un ladro di autovetture, come detto sopra, poi lo ha esortato a uscire lentamente dal mezzo con le mani sulla testa, cosa che lui ha fatto. Schröder racconta una scena quasi surreale. Dice di aver visto decine di auto della polizia e che gli agenti erano armati fino ai denti. Mentre lui cercava di capire cosa fosse successo, perché lo avessero fermato.

«C’erano 20, 25, 30 auto della polizia. Ho visto fucili, pistole, Uzi e non ho idea di che tipo di pistole avessero. Era come se fossi un criminale che chissà cosa aveva fatto. Quando li ho raggiunti mi hanno abbassato le braccia e mi hanno ammanettato. Ma anche in maniera molto brusca. E ho pensato tra me e me: ‘Ehi, che è successo?’».

Il tutto mentre i poliziotti costringevano l’amico alla guida a sdraiarsi a terra in una stazione di servizio, con le braccia e le gambe divaricate. Poi, pochi minuti dopo è arrivata la precisazione: era stato solo un malinteso. La polizia pensava semplicemente che l’auto fosse stata rubata. Schröder ha finalmente potuto chiarire che le targhe provenivano dalla sua Cadillac, che aveva venduto un anno prima. E così è stato rimesso in libertà. Schröder racconta ancora:

«Poi tutto è stato sistemato. Per fortuna non è successo niente a nessuno. Siamo tornati a casa sani e salvi».

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