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Cherubini assolve Agnelli: «Vedeva le plusvalenze solo una volta realizzate da Paratici»

Su La Stampa l’interrogatorio in procura del 2021. «Mi lamentai con Paratici dei valori non congrui», «Agnelli lascia autonomia all’area sportiva»

Cherubini assolve Agnelli: «Vedeva le plusvalenze solo una volta realizzate da Paratici»
Db Parma 24/08/2019 - campionato di calcio serie A / Parma-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Fabio Paratici

La Stampa svela altri dettagli tratti dagli atti di inchiesta sui conti della Juventus. In particolare, le dichiarazioni del direttore sportivo del club bianconero, Federico Cherubini, in Procura, il 27 novembre 2021. In quella occasione, Cherubini scaricò Paratici come unico responsabile della decisione sulle plusvalenze e scagionò invece il presidente Andrea Agnelli, del quale disse che lasciava sempre massima libertà di azione ai suoi collaboratori.

La Stampa scrive:

“Nel verbale di audizione reso in procura il 27 novembre 2021, l’attuale ds Federico Cherubini, “scarica” di fatto la gestione delle plusvalenze finita sotto la lente dei pm su Fabio Paratici, suo predecessore a capo dell’area sportiva, maestro e sponsor. «Non sempre sono stato contento – ha detto Cherubini (non indagato) – delle operazioni di mercato che abbiamo fatto. Polverizzare il mercato con operazioni sui ragazzi non andava bene. Più volte mi sono lamentato con Fabio che il valore che stavamo dando a quei giocatori non era congruo». E alla domanda degli inquirenti («da quanti anni richiedono alla parte sportiva di fare plusvalenze da 300 milioni») ha risposto cercando di fatto di esonerare i vertici (Agnelli in testa) dalle dinamiche specifiche sul mercato delle plusvalenze: «La pressione ce la siamo messa sempre da soli perché siamo responsabili dell’80% dei costi del club: io mi sono sempre confrontato con Fabio Paratici. Agnelli vedeva le plusvalenze quando venivano realizzate ma non c’è mai stata un’indicazione in tal senso». Segue altra domanda: «Quindi ha deciso tutto da solo Paratici?». Replica: «Per quanto a mia conoscenza il presidente Agnelli lascia autonomia alle persone che lavorano nell’area sportiva. L’ho sperimentato io stesso in questo periodo dopo l’avvicendamento che c’è stato con Paratici»”.

Il quotidiano torinese racconta anche di un lapsus nell’interrogatorio.

“Un lapsus sul finale dell’interrogatorio viene corretto subito dopo. Prima parla di «plusvalenze artefatte» (cioè esattamente la contestazione dei magistrati), poi rettifica: «Ho fatto quest’ultima affermazione all’esito di una lunga deposizione, probabilmente ero stanco»”.

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