Sacchi: i giocatori del Napoli non sono abituati a vincere, il pericolo è che si siano rilassati
Sulla Gazzetta: i risultati negativi delle amichevoli sono segnali da non trascurare. Guai se il Napoli affrontasse l'Inter con superficialità

foto Andrea Rigano'/Image Sport
In vista della ripresa del campionato di Serie A, tra circa due settimane, sulla Gazzetta dello Sport Arrigo Sacchi dà i voti alle squadre che occupano le posizioni più alte. Il Napoli ha il voto più alto: 8. Seguono il Milan con un 7, la Juve con 6,5, Lazio con un voto tra il 6 e il 7, Atalanta 6+, Inter 6 e Roma 6-. Sacchi scrive che il Napoli capolista ha incantato ma che i ko in amichevole sono segnali da non trascurare. Milan e Inter devono essere squadra, mentre lo stress è il grande avversario delle romane. Sul Napoli, Sacchi scrive:
“I risultati negativi nelle ultime amichevoli devono preoccupare. Sono segnali da non trascurare: i giocatori di
Spalletti non hanno esperienza della vittoria, non vorrei che dopo una straordinaria prima parte di torneo si fossero rilassati e si sentissero già al traguardo. Il campionato si era fermato proprio nel bel mezzo del momento magico del Napoli che aveva fatto cose davvero stupende e, soprattutto, aveva incantato per il gioco collettivo. Spalletti ha esperienza e capacità per governare la situazione, ma c’è subito un test molto impegnativo: a San Siro contro l’Inter. Si capirà subito se queste sconfitte in amichevole sono state episodiche o se, invece, c’è qualche problema. L’Inter giocherà in casa, è più esperta, ha bisogno di vincere. Guai se il Napoli affronterà con superficialità questa sfida”.
Interessante il giudizio sulla Roma, il cui problema, per Sacchi, è l’eccesso di passione della piazza.
“Fare calcio a Roma, e alla Roma in particolare, è una delle cose più difficili che ci siano. Sia per un giocatore, sia per un allenatore. La città ti fagocita, ti coinvolge e ti travolge. Mourinho è un tecnico intelligente, molto esperto, che ha l’appoggio della società e anche questo è un aspetto da non trascurare. La squadra non sempre gioca un calcio bello, può sicuramente crescere sia a livello di risultati sia a livello di qualità mostrata sul campo. Ci sono ottimi elementi che, però, devono diventare un corpo unico, devono ancora «fare squadra» per superare gli ostacoli. Roma è una città che distrae e per Mourinho l’impresa diventa ancora più complicata. A penalizzare la Roma è soprattutto l’aspetto ambientale: la passione, spesso, è esagerata e ciò risulta penalizzante”.