Al CorSport: «Mentre la Juve faceva quello che le viene contestato, io perdevo un campionato con 87 punti, mi sento defraudato. Con Iervolino ho sbagliato, sono stato arrogante».
Sul Corriere dello Sport una lunga intervista all’ex direttore sportivo della Salernitana, Walter Sabatini. Ieri sera ha ricevuto il premio come miglior direttore sportivo dell’anno. Tra i temi affrontati c’è anche il Napoli. Per Sabatini, a una settimana circa dalla ripresa del campionato, la squadra di Spalletti resta la favorita per lo scudetto.
«Spalletti tutta la vita. Il Napoli gioca un calcio erotico, sensuale, appunto vicino all’erotismo. Gioca per il piacere di farlo».
Sabatini parla di Kvaratskhelia:
«Il georgiano è come la Locomotiva di Guccini, un giovane puledro che appena liberato il freno morde la rotaia con muscoli d’acciaio. Purtroppo il colpo non l’ho fatto io».
A Sabatini viene chiesto cosa pensa dell’inchiesta che riguarda la Juventus, risponde:
«Mi sento defraudato. Mentre la Juve faceva quello che le viene contestato, io perdevo un campionato a Roma con 87 punti».
Sulla Roma:
«E’ una squadra noiosa, gioca un calcio sparagnino, che non mi piace. Poi può vincere, perché Mourinho è un maestro nel vincere. Basta ricordare come hanno vinto contro la Salernitana l’anno scorso: quel punto a Roma sarebbe stato per noi il punto della salvezza, poi ottenuto all’ultima giornata».
A Sabatini viene chiesto se ha più sentito il presidente Iervolino dopo la rottura del suo rapporto con la Salernitana.
«Ci siamo messaggiati qualche mese fa. L’ho citato in un libro che ho scritto in 14 giorni, ho citato la sua impresa nella scorsa stagione. Ha salvato la Salernitana due volte: quando l’ha comprata il 31 dicembre mentre gli altri aprivano il panettone e poi sul campo, mettendomi a disposizione le risorse per rinforzarla. Con il presidente ho avuto torto, ho sbagliato. C’è stata una telefonata turbolenta nella quale si parlava della richiesta di commissioni da parte di un gruppo di agenti per Lassana Coulibaly. Ho difeso questa richiesta, ma ho sbagliato, nella forma e nella sostanza. Ho fatto un errore dialettico, sono stato arrogante. E per l’arroganza ho distrutto tutti i rapporti del mondo. Ho distrutto, nello specifico, una cosa bellissima, che sarebbe cominciata il giorno dopo. E sarei finalmente andato al mare a mangiare quel pescetto. Lui ha agito da presidente, io ho perso la luce di Salerno. E mi scuso anche con tutti i tifosi per questo. Ribadisco: costruire squadre è la mia vita e me lo sono negato».