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Report e le sponsorizzazioni occulte della Serie A all’estero: così il calcio aggira i divieti del Decreto Dignità

Sul Fatto Quotidiano. La Lega ha un accordo da 12 milioni con 1XBet. Coinvolti Lazio, Torino, Udinese, Sampdoria, Empoli, Verona, Lecce, Spezia e Salernitana

Report e le sponsorizzazioni occulte della Serie A all’estero: così il calcio aggira i divieti del Decreto Dignità
Db Barcellona 12/10/2022 - Champions League / Barcellona-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: telecamera pallone

Sul Fatto Quotidiano, Lorenzo Vendemiale anticipa il contenuto della puntata di Report di lunedì 26 dicembre. Sarà dedicata al tema delle sponsorizzazioni “occulte” della Serie A all’estero, ovvero quelle che in Italia sono vietate dal decreto Dignità). In particolare, l’inchiesta si occupa di 1XBet, bookmaker online di cui non è mai stata chiarita la reale proprietà, e di Liga Stakov, bookmaker ufficiale di Mosca che ha contratti con Lazio, Torino, Udinese, Sampdoria, Empoli, Verona, Lecce, Spezia, e Salernitana. L’unico club ad aver rescisso a causa della guerra è stata l’Atalanta.

Chi, alla ripresa della Serie A, guarderà le partite dall’estero, vedrà a bordocampo

“una piccola scritta cui forse non hanno mai fatto caso, ma che procura al nostro calcio un bel po’ di soldi e nemmeno un pizzico di disagio: 1XBet, noto (e chiacchierato) bookmaker online. Uno degli sponsor “occulti” (nel senso che nel nostro Paese non è visibile), ennesima ipocrisia del pallone italiano, che da una parte manifesta solidarietà all’Ucraina, dall’altra fa pubblicità ad aziende con legami più o meno diretti con la Russia, nonostante il decreto Dignità vieti gli spot del gioco d’azzardo: solo in Italia, però, all’estero si può. È uno degli argomenti della puntata di Report in onda su Rai3 lunedì 26 dicembre”.

L’inchiesta di Report ricostruisce chi si nasconde dietro 1XBet. Non è mai stato chiarito chi faccia parte della proprietà.

“In realtà somiglia più a una matrioska: un insieme di scatole societarie che si snodano tra Curacao, paradiso delle scommesse online dove prende la licenza, e Cipro, sede dei servizi operativi del gruppo”.

Di certo, 1XBet ha avuto problemi un po’ovunque, dall’Inghilterra a Curacao, dove 1XCorp (società detentrice di una delle licenze) è stata colpita da sentenza di bancarotta.

“Nelle ultime settimane 1XBet è sbarcato anche in Italia, dove a lungo non era autorizzato: a gestire il sito italiano,
con regolare licenza dei Monopoli, è la Cmobet Srl, azienda oggi di proprietà spagnola, ma fino a pochi mesi fa cipriota”.

1XBet è partner della Serie A dal 2018, attraverso l’advisor Interregional Sports Group, a cui la Lega calcio – spiega Il Fatto – ha venduto uno spazio commerciale poi appaltato al bookmaker.

“La Lega ha pensato solo a incassare i soldi (oggi l’accordo vale circa 12 milioni l’anno), senza farsi troppe domande sulla provenienza: non sa nemmeno come si chiama la società che ha stipulato il contratto, e ISG rifiuta di rivelarlo. Il contratto non è stato interrotto dopo la guerra perché non ci sono prove dei legami con Mosca, negati anche dal bookmaker. Anzi, 1XBet è perseguito in Russia, dove però continua ad agire indisturbato il clone legale 1XStavka, quindi non è chiaro quali siano i rapporti col governo. Non è nemmeno l’unico sponsor perché all’estero sui campi della Serie A compare anche Liga Stavok: in questo caso non ci sono dubbi, si tratta di un bookmaker ufficiale di Mosca, tanto che la Federcalcio ucraina ha scritto una lettera di protesta. Qui la colpa non è della Lega, ma di alcuni club che hanno un rapporto individuale di sponsorizzazione, attraverso un altro intermediario, Infront”.

Nella puntata del 26 dicembre, Report svela quali sono le squadre nel contratto: Lazio, Torino, Udinese, Sampdoria,
Empoli, Verona, Lecce, Spezia, e Salernitana. Solo una, l’Atalanta, quando è scoppiata la guerra ha chiesto di essere esclusa dai ricavi.

“Da gennaio la trasmissione sarà circoscritta al territorio russo, ma la sostanza non cambia: pur attraverso una
triangolazione, la sponsorizzazione russa continua. Il paradosso è che tutte queste partnership non dovrebbero nemmeno esistere. In Italia dal 2018 il decreto Dignità ha bandito qualsiasi forma di pubblicità relativa al gioco d’azzardo”.

“Ma dopo aver incassato il “salva- Calcio” nella manovra, la lobby del pallone è già tornata alla carica per ottenere un ruolo regalo dallo Stato: vuole superare il decreto Dignità”.

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