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Federer: «Un’addetta alla sicurezza di Wimbledon non mi ha fatto entrare, non credeva fossi socio»

Il racconto a Trevor Noah su “The Daily Show”: «Le ho detto che aveva vinto il torneo otto volte, poi me ne sono andato. Altri addetti mi hanno riconosciuto e fatto entrare»

Federer: «Un’addetta alla sicurezza di Wimbledon non mi ha fatto entrare, non credeva fossi socio»
Roma 11/05/2015 - Internazionali BNL d'Italia / foto Insidefoto/Image nella foto: Roger Federer

Roger Federer che quest’anno ha annunciato il suo addio al tennis, ha rilasciato da poco una lunga intervista a Trevor Noah su “The Daily Show” in cui ha raccontato una storia esilarante che gli è successa di recente quando è andato a Wimbledon poche settimane fa.

Federer ha spiegato che non c’era mai stato quando non si gioca e dunque non era sicuro di dove doversi recare per entrare. Si è recato al varco ospiti con in auto il suo allenatore Severin Luthi ed è sceso dall’auto per andare a parlare con l’addetta alla sicurezza per sapere come entrare

 

 

E questa è la conversazione che descrive lo svizzero.

Roger Federer (RF): «Vorrei sapere come posso entrare a Wimbledon, dov’è la porta?»

Sicurezza (S): «Ha la tessera?»

RF: «L’ho. [Perché quando vinci Wimbledon lo ottieni automaticamente] Sono un membro e mi chiedevo come posso entrare».

S: «Sì, ma devi essere un membro».

RF: «Sono un membro. Di solito quando sono qui, gioco, ma questa è la prima volta che ci sono senza che il torneo sia in corso»

S: «Ma deve essere un membro».

Federer spiega che alla fine era sconfortato da tanto scetticismo e andandosene ha risposto

«Mi dispiace, non ci posso credere… Guardi, ho vinto questo torneo otto volte».

Tornato in auto ha fatto marcia indietro e ha incontrato numerosi tifosi che dal vetro lo hanno riconosciuto chiedendogli autografi ed anche personale della sicurezza che lo ha subito riconosciuto chiedendogli «”Signor Federer, cosa sta facendo qui, ha la tessera del socio?” E io: “No, ma vorrei entrare”. E loro hanno risposto: “Certo, apriamo le porte, organizziamo tutto”».

 

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