Arnoux: «Hamilton non mi piace, sono stanco di gente che alimenta il problema tra bianchi e neri»
L'ex pilota alla Gazzetta: «Non mi è piaciuto che abbia chiesto alla Mercedes di fare la macchina nera. Binotto andava cambiato prima»

Jeddah (Arabia Saudita) 27/03/2022 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Lewis Hamilton ONLY ITALY
René Arnoux intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Parla della Ferrari ma anche di Hamilton, lo accusa di strumentalizzare il razzismo.
«Mi è dispiaciuto vedere una Ferrari competitiva che si è fatta sfuggire il campionato. È vero che non c’era l’affidabilità, ma abbiamo perso dei GP quasi l’avessimo fatto apposta. Per il resto Verstappen ha rimesso a posto le cose…».
Cioè?
«Nel 2021 il Mondiale lo ha rubato. Non si era mai vista una decisione così poco intelligente come quella di chi gestiva la safety car. È stato uno scandalo. Quest’anno la Red Bull è stata superiore e Verstappen altrettanto. Diverse volte, come a Zandvoort, ha massacrato la gara. Lui e Leclerc sono molto vicini, però Max ha una cosa in più…».
Cosa?
«Quello che ha fatto alla prima curva di Suzuka: l’inchiodata sotto la pioggia, all’esterno. Quando serve, lui è capace di frenare dopo gli altri».
La Ferrari?
«Gli errori che ha commesso sono imperdonabili. Non sono mai stato dalla parte di Binotto. Uno che dice “andrà meglio l’anno prossimo”, non merita quel posto. Io l’avrei messo fuori già parecchi anni fa. È intollerabile un comportamento come il suo quando sei alla testa della più bella squadra al mondo. Jean Todt può piacere o non piacere, ma non avrebbe mai detto: “Andrà meglio l’anno prossimo”. Vinceva, e quando aveva vinto pensava all’anno dopo. Ma di Todt e Ron Dennis ce ne sono pochi».
Hamilton.
«Mi ha stupito, perché forse ha perso delle gare per colpa della strategia. Anche se non è che mi piaccia molto…».
Come pilota o personaggio?
«Come personaggio. Non mi è piaciuto che abbia chiesto alla Mercedes di fare la macchina nera. Per me è stato un dispiacere. Io al posto di Toto Wolff l’avrei fatta a metà, mezza bianca e mezza nera. Sarebbe stato un messaggio molto più efficace e positivo. Più intelligente. Sono stanco di gente che alimenta il problema tra bianchi e neri. Anche perché nelle gare all’arrivo, quando cala la bandiera, bianco, nero, verde o giallo, non me ne frega niente. L’importante è che le persone siano educate. Poi non mi piace come si veste, a volte mi sembra completamente fuori. È il suo modo, certo, ognuno fa come crede. Non ha bisogno di farsi notare, né di dimostrare niente. Anche perché non capisco cosa voglia dimostrare vestendosi in quel modo. Però come pilota niente da dire».