Caso D’Onofrio, l’Aia caccia il presidente della sezione di Cinisello, ma era l’unico a sapere? (CorSport)

Gli investigatori vogliono vederci chiaro. La sezione è stata commissariata, ma sembra strano che il presidente si sia tenuto tutto per sé. Resta poi il nodo della benemerenza 

Trentalange aia d'onofrio

L’Aia ha fatto cadere la prima testa per lo spinoso caso D’Onofrio, il procuratore capo arrestato la settimana scorsa per traffico internazionale di droga. Ieri è stato fatto decadere il presidente della sezione di Cinisello Balsamo, quella, appunto, del procuratore capo. La sezione, inoltre, sarà commissariata. Edmondo Pinna, sul Corriere dello Sport, spiega l’accaduto.

Il presidente della sezione di Cinisello Balsamo, la stessa di D’Onofrio, è oggetto di «proposta di decadenza» che sarà «discussa e deliberata» da un Comitato Nazionale straordinario (domenica). La stessa sezione sarà commissariata. Perché in una seduta «del Consiglio Direttivo Sezionale (…) sono emerse notizie e circostanze riferibili al Sig. D’Onofrio Rosario suscettibili di dover essere immediatamente comunicate per conseguenti valutazioni e che ne era stata omessa la segnalazione agli organi preposti per il seguito di competenza». Tradotto: la verità sull’ex procuratore dell’AIA era nota all’interno della sezione (onestamente si faceva fatica a credere il contrario, Cinisello non è Tokyo), ma nessuno aveva comunicato nulla. Quindi: via il presidente, sezione commissariata“.

Gli investigatori della Procura Figc, intanto, si fanno alcune domande: il presidente della sezione di Cinisello era l’unico che sapeva di D’Onofrio o c’era qualcun altro al corrente?

“In Federcalcio, dove è arrivato il faldone che riguarda le indagini su Rosario D’Onofrio da parte della DDA di Milano (più di mille pagine, c’è chi dice addirittura duemila), intanto cominciano a farsi alcune domande. Perché il primo tassello è andato al suo posto. Qualcuno, quindi, all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri, sapeva. Era l’unico? E’ quello che si domandano gli investigatori. Possibile che Giuseppe Esposito, presidente della sezione di Cinisello Balsamo, si sia tenuto tutto per sé?”.

“Ma le domande sono diverse: possibile che nessuno, sul territorio, sapesse nulla? Neanche al CRA Lombardia? Domande alle quali gli 007 federali proveranno a dare una risposta”.

Non è l’unico punto su cui si interrogano gli investigatori: c’è anche la questione benemerenza, conferita a D’Onofrio il 30 marzo del 2022, mentre era agli arresti domiciliari. Il regolamento dell’Aia parla chiaro: è possibile concederla, tra le altre cose, solo se non si hanno precedenti. Possibile che nessuno abbia verificato questo “dettaglio”, nel caso di D’Onofrio?

Nessuno ha verificato? Tutti a fidarsi dell’autocertificazione? E’ vero che D’Onofrio aveva presentato un curriculum (ovviamente non veritiero) che sfavillava ma nessuno ha mai sospettato nulla, nessuno ha fatto una verifica più approfondita visto che si trattava di una benemerenza per i più meritevoli «in relazione al contributo offerto all’Associazione o per altre speciali ragioni»?”.

 

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