ilNapolista

Gravina: «Il caso D’Onofrio ha creato imbarazzo al calcio. La gestione dell’Aia non ha funzionato»

«Abbiamo trasferito la giustizia arbitrale sotto l’egida della Figc: decisione condivisa con Malagò e Abodi. Ci sono ancora lati oscuri da chiarire»

Gravina: «Il caso D’Onofrio ha creato imbarazzo al calcio. La gestione dell’Aia non ha funzionato»
Mg Londra (Inghilterra) 01/06/2022 - Finalissima 2022 / Italia-Argentina / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Gravina: «Il caso D’Onofrio ha creato imbarazzo al calcio. La gestione dell’Aia non ha funzionato».

Il Consiglio Federale, riunito questa mattina, ha deciso all’unanimità di trasferire la giustizia arbitrale alla Figc dopo il caso Rosario D’Onofrio. Il procuratore capo dell’Aia è stato arrestato nei giorni scorsi per traffico internazionale di droga. Hanno votato a favore del trasferimento anche la Lega di Serie A e Trentalange, a differenza di quanto era stato ipotizzato dai quotidiani questa mattina.

Al termine del Consiglio Federale, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa. Di seguito un resoconto da Tuttomercatoweb.com.

«Il caso D’Onofrio è un tema che ha creato imbarazzo e disagio nel mondo del calcio che è stato saccheggiato da questo episodio che presenta, come detto più volte in Consiglio, tantissimi lati da chiarire, tanti lati oscuri. Molti punti continuiamo a ignorarli e a comprendere come alcuni fatti siano stati possibili. La proposta di passare la giustizia arbitrale sotto l’egida della Figc è stata condivisa con il presidente del Coni, Giovanni Malagò e il Ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, per dare una prima risposta. Dovevamo difendere in modo categorico l’autonomia degli arbitri, non vogliamo occupare o intrometterci nella gestione autonoma dell’Aia. C’è comunque qualcosa che non ha funzionato nella gestione domestica AIA».

Gravina ha spiegato perché l’ipotesi commissariamento dell’Aia non è attuabile.

«Capisco l’amarezza di Trentalange. Lui è stato democraticamente eletto dai suoi arbitri e rappresentati ed è legittimato a tenere il ruolo. Oggi non ci sono elementi oggettivi per un provvedimento così violento come il commissariamento, ma se domani dovessero emergere altri elementi sarà Trentalange per primo a fare un passo indietro. C’è grande rispetto per la sua sofferenza che è la stessa degli arbitri italiani».

Gravina sugli arbitri:

«Sono intoccabili, non c’entrano nulla in questa vicenda. Le responsabilità sono individuali di un soggetto con aspetti ancora tutti da chiarire, spetta alla magistratura ordinaria farlo. Sono anche contento per gli arbitri che sabato e domenica sono andati in campo e hanno dimostrato grande maturità e di non essere scalfiti da questo episodio. A dimostrazione della loro integrità e del loro carattere».

ilnapolista © riproduzione riservata