ilNapolista

Oltre all’arresto, la Procura di Torino aveva chiesto l’estromissione di Agnelli dai ruoli dirigenziali

Lo scrive Libero. La richiesta era stata inoltrata anche per Nedved, Cerrato, Bertola e Giovanni Marco Re, ma il gip l’ha rigettata 

Oltre all’arresto, la Procura di Torino aveva chiesto l’estromissione di Agnelli dai ruoli dirigenziali
Db Villar Perosa (To) 04/08/2022 - amichevole / Juventus-Juventus U23 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli

Non solo i domiciliari. Per il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, la Procura di Torino aveva chiesto anche l’estromissione da qualsiasi ruolo dirigenziale sia nella Juventus che in altre società. Ma la richiesta è stata respinta dal gip. Lo scrive Libero.

“Come detto, l’intercettazione è citata anche nell’ordinanza con cui il gip Ludovico Morello rigetta la richiesta delle procura di arrestare (ai domiciliari) Andrea Agnelli, Fabio Paratici e Cesare Gabasio. Per il magistrato si tratta di una frase rilevante perché dimostra che «tutti gli indagati sono a piena conoscenza dell’indagine in corso». Ma la procura non aveva chiesto soltanto i domiciliari per i principali indagati, ma anche la «misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, per la durata di 12 mesi». Quindi l’estromissione da qualsiasi ruolo dirigenziale nella Juventus o in altre società. Ma anche su questo il gip ha respinto la richiesta, che era stata inoltrata anche per Pavel Nedved, Stefano Cerrato, Stefano Bertola e Giovanni Marco Re. Il 30 giugno 2022, quando la procura chiese al gip di arrestare Andrea Agnelli, Fabio Paratici e Cesare Gabasio, tra le carte dei presunti falsi in bilancio, ne presentò alcune fondamentali: le audizioni dei calciatori, sentiti come testimoni. I giocatori della Juventus non si sarebbero trincerati dietro al silenzio, ma avrebbero risposto alle
domande dei magistrati, confermando la tesi dell’accusa, riguardo a stipendi e accordi”.

Qualche giorno fa Libero scriveva:

All’inizio della settimana scorsa il giudice preliminare ha respinto la richiesta, non perché non ci fossero indizi di colpevolezza ma perché il clamore suscitato dagli avvisi di garanzia e delle perquisizioni del novembre scorso era stato tale da rendere improbabile che gli indagati potessero colpire ancora.

Nei tre bilanci annuali sotto accusa (2018, 2019, 2020) la Procura ha individuato 216 milioni di perdite non dichiarate.

Da parte del club sono state diramate notizie false sullo stato di salute aziendale, rese ancora più inaccettabili trattandosi di una società per azioni quotata in Borsa: per cui all’accusa di falso in bilancio per Agnelli & C si aggiunge anche il reato di aggiotaggio informativo. In sostanza, bugie raccontate per tenere alto il valore delle azioni bianconere.

ilnapolista © riproduzione riservata